Teramo - “Il Tempo è salute” è lo slogan scelto dalla Asl di Teramo in occasione della presentazione del Piano Attuativo Aziendale per il governo delle liste di attesa. Uno slogan forte e chiaro, che in maniera altrettanto forte e chiara si scontra con la realtà delle lunghe liste di attesa che persistono inesorabili nella nostra provincia, come in tutto il Paese.
Una problematica che diventa evidente quando le necessità sanitarie, anche gravi e comprovate da certificati medici, che prevedono prestazioni da effettuare entro tempi specifici, trovano risposta nelle strutture sanitarie solo dopo mesi o addirittura anni.
Ritardi gravi, anzi gravissimi, a fronte di prescrizioni mediche che richiedono di effettuare prestazioni entro trenta giorni, o in casi più complessi entro tre o dieci giorni, che costringono i cittadini al ricorso a prestazioni a pagamento e purtroppo, e ormai troppo spesso, finanche a rinunciare a curarsi per la mancanza di possibilità economica.
Eppure, nel nostro paese, una legge dello Stato consente ai cittadini, nel caso non siano rispettati i tempi contenuti nella ricetta, di richiedere l’attivazione del “percorso di tutela”.
Infatti, l’articolo 3 comma 13 della Legge 124/98, poi recepito dai vari ordinamenti regionali, così recita: “qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito può richiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico della ASL la differenza tra la somma versata a titolo di ticket e l’effettivo costo di quest’ultima”.
Per questo motivo, CGIL Teramo, Spi CGIL e Federconsumatori offrono il loro sostegno a tutti i cittadini che si trovano in questa situazione, fornendo assistenza nella compilazione di un modello di ricorso appositamente predisposto.
Per ulteriori informazioni e supporto, si prega di contattare le sedi territoriali della CGIL.