L'Aquila - Le firme finora raccolte in Abruzzo sono oltre 4000, per una legge regionale che agevoli quanto già stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019 sul suicidio medialmente assistito, ovvero che cittadini le cui condizioni soddisfino i requisiti sanciti dalla sentenza stessa, possano già fare legalmente richiesta per porre fine alla proprie sofferenze.
“La legge regionale, di iniziativa popolare, chiede che ci siano tempi certi di risposta per chi soffre e chiede di interrompere la vita, che per atroci dolori, è diventata insostenibile", ha spiegato Cappato nei suoi incontri pubblici. "In Abruzzo non è mai stato attivato lo strumento delle leggi di iniziativa popolare, segno, purtroppo - ha commentato Marco Cappato- di una politica distante dalla realtà di ciò che accade nella società, e in particolare nelle vite delle persone condannate a situazioni di sofferenza”
L'obiettivo è raccogliere 5000 firme, entro il 29 maggio.
“E' una battaglia di civiltà - ha spiegato ancora Cappato- per interrompere ogni violenza contro le persone che soffrono. In questa iniziativa popolare è in gioco ciò che il tema del fine vita significa significa in sé e per la democrazia del paese. Tema sentito da persone che non vediamo e non possono manifestare, colpite da malattie irreversibili con dolori insopportabili. Avrebbero diritto di interrompere la loro vita, diritto che però è solo sulla carta.
È una questione marginale? Anche se fosse una sola persona, rispettate i diritti di chi è in quelle condizioni significa garantire i diritti di tutti”
Le firme sono state raccolte da inizio marzo da molti volontari abruzzesi che, anche in condizioni meteo negative, hanno lavorato con entusiasmo.
“Si deve guardare in faccia la malattia, il fine vite, - ha concluso Cappato - e farlo in questa modalità, significa parlare di democrazia nel merito e nel metodo della raccolta firme”
Per informarsi su tempi e luoghi per la raccolta firme in Abruzzo si può visitare l'indirizzo web https://inabruzzo.liberisubito.it/