Teramo - "La città di Teramo ha perso 3.000 residenti negli ultimi 5 anni, per cui l’emergenza demografica è il problema principale da affrontare: da un lato occorre arginare il fenomeno dei trasferimenti di residenza in altri Comuni (dovuto alla mancanza di attrattività del Capoluogo), dall’altro lato serve incentivare le nuove famiglie alla residenzialità, fornendo il massimo ausilio a chi vuole diventare genitore.
I presupposti sono noti: per aiutare la natalità occorrono un lavoro stabile e la casa, politiche familiari e servizi family friendly.
Sotto questi profili, Teramo necessita di essere più attrattiva per le imprese (che sono le vere creatrici di lavoro) e di attuare un vera politica abitativa per offrire più alloggi alle famiglie che ne hanno bisogno (negli ultimi 5 anni è rimasto in abbandono il patrimonio di edilizia residenziale pubblica comunale e non si è accresciuto il numero degli appartamenti pubblici da destinare a coloro che ne fanno richiesta).
Sulle politiche familiari, il punto caratterizzante del mio programma è quello di rendere completamente gratuito a tutte le famiglie teramane il servizio di asilo nido fino ai 3 anni, perché l’erosione del potere di acquisto rende spesso necessario che i genitori lavorino entrambi e le statistiche dicono che nei Paesi dove più alto è il livello delle donne lavoratrici, il benessere complessivo della popolazione si alza proporzionalmente (anche sotto il profilo dell’autorealizzazione personale).
Favorire la progettualità familiare significa fornire certezze sul lavoro, sulla casa e sulla stabilità, tutti focus per i quali ho ritenuto necessario – da madre e da lavoratrice – istituire un Assessorato dedicato alla Famiglia nella mia Giunta comunale (https://mariacristinamarroni.it/la-giunta/), grazie al quale razionalizzare le deleghe che gravitano sulle esigenze primarie di vita delle persone: Pubblica istruzione e diritto allo studio; Politiche giovanili; Politiche sociali e socio-assistenziali; Welfare e coesione sociale; Assistenza scolastica; Servizi demografici e istituzionali; Politiche per il diritto alla casa; Gestione alloggi ERP e rapporti con l’ATER.
Naturalmente, essendo in costante aumento il numero delle famiglie unipersonali (dato che oltre il 15% della popolazione vive da solo), bisogna costituire una rete di protezione anche per coloro che – non avendo familiari conviventi – possono trovarsi in molteplici condizioni di bisogno o di necessità, così come in situazioni di emergenza, per cui attuare politiche di attenzione specifiche richiede innanzitutto una sensibilità sul tema, un’analisi demografica e un’attenzione materna che dimostri vicinanza, cura e capacità di ascolto".
Maria Cristina Marroni