Teramo - Una corretta gestione del territorio comunale passa attraverso tutti quegli interventi: edilizi, servizi, aree produttive, zone agricole e interventi culturali atti a garantire a tutti i cittadini, la stessa qualità di vita.
A Teramo notiamo uno sviluppo dissennato verso Est, mentre nelle zone più interne e nella valle del fiume Vomano mancano interventi significativi, tali da garantire uno sviluppo equilibrato dell’intero territorio comunale.
Abbiamo già trattato l’ipotesi della Città di Tordinia, proponendo uno sviluppo compatibile con le presenze storiche, ambientali e archeologiche.
Ora si vuole proporre – nella valle del fiume Vomano – una serie d’interventi al fine di razionalizzare la produzione agricola, la dotazione di servizi e di strutture turistiche.
In questa valle gravitano i centri di Villa Vomano, Forcella e Caprafico, la zona è servita dallo svincolo autostradale dell’A24, dalla strada nazionale n. 81 Piceno Aprutina e dalla strada nazionale n. 150 per Roseto.
Sono presenti insediamenti romani presso Casa Savini e sul Colle delle Monache, vi sono i resti del monastero di S. Quirico al Vomano presso la masseria Taraschi e un insediamento protostorico presso Piana Piccola, con la relativa necropoli presso Villa Vomano.
Si propone la realizzazione di una zona artigianale legata alla produzione agricola e alla trasformazione dei prodotti tipici locali nella Piana Piccola e un aeroporto nella Piana Grande con parcheggi, un eliporto, un’aviorimessa, un bar, una sede per l’associazione di aeroclub, un motel e naturalmente una torre di controllo.
L’aeroporto diventerebbe l’accesso principale per Teramo, per il parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per la Valle Siciliana con i castelli di Pagliara e Aquilano, Isola del Gran Sasso, Tossicia e Castelli.
Inoltre servirebbe direttamente S. Maria di Ronzano, S. Giovanni ad Insulam, S. Salvatore di Castelli e naturalmente il santuario di S. Gabriele.
Occorre altresì valorizzare il patrimonio storico e archeologico con saggi presso Case Savini, presso la masseria Taraschi sui resti del monastero di S. Quirico al Vomano e presso Villa Vomano sui resti del villaggio Piceno.
Allo stesso modo, bisogna valorizzare il castello di Caprafico, sorto sui resti di una ricca villa romana, denso di storia con documenti del 795 sul Chronicon Vulturnense, del 1116 come feudo di S. Berardo, del 1153 tra i beni della Chiesa nell’elenco di papa Anastasio IV, nel 1160, durante la mostra normanna, come feudo di Guido II e nel 1279 con vari feudatari durante la mostra angioina.