Teramo – E’ rivolto agli oltre 10 mila studenti abruzzesi che si apprestano domani ad affrontare gli esami di maturità, il pensiero dell’assessore regionale all’Istruzione Pietro Quaresimale che ha voluto rivolgere un augurio particolare ai giovani maturandi abruzzesi. “Voglio rendere pubblici – scrive l’assessore in una lettera pubblica – i sentimenti di vicinanza e augurio verso questi nostri giovani chiamati ad affrontare una prova importante e impegnativa. Lo faccio soprattutto come uomo delle istituzioni, che vogliono essere vicine ad una generazione di maturandi che più di tutte interpreta i segni del cambiamento della nostra società. Siete voi – sottolinea Quaresimale – quelli che più di tutti colgono i segnali del cambiamento e in molti casi rappresentate il cambiamento stesso; a noi, amministratori e non solo, spetta il compito di saper dare forma e sostanza a quanto la nuova società ci chiede.
Ma proprio la prova della Maturità che vi apprestate ad affrontare può assumere il segno evidente di una rinascita. E, in fondo, non è un caso che questa rinascita abbia in sé i segni di una crescita culturale e professionale che l’esame di Stato riesce a darvi. In questo senso, senza per questo caricarvi di responsabilità, voi rappresentate i protagonisti volontari di una trasformazione, di un modo nuovo e diverso di affrontare le difficoltà, di una volontà incontrastata di andare avanti. La vostra prova di maturità è il naturale approdo di cinque anni di scuola, senza per questo dimenticare quello che le maestre e i maestri delle elementari e i professori e le professoresse delle medie hanno fatto per voi e con voi. Ed è forse per questo che l’esperienza che vi apprestate ad affrontare ha un qualcosa di speciale che vi terrete dentro per tutta la vita. Dopo la Maturità le strade di tutti voi si divideranno, e non per questo si disperderanno, ma il rito dell’esame di Stato è un passaggio che vi permette di entrare nel mondo degli adulti. Altri esami dovrete sostenere, che sono gli esami della vita, della convivenza sociale, del lavoro. Ma questo è l’esame, è la prova di maturità, perché dopo questa esperienza vi sentirete tutti un po’ più grandi con in testa l’idea della vostra vita”.