Montorio - “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” lo scrive Italo Calvinocon Le città invisibili, e le facciamo nostre queste parole, perché quello che sta accadendo a
Montorio è la metamorfosi di un’identità comune voluta da un uomo solo al comando.
Una deriva egocentrica in nome del progresso che ostenta senza imbarazzi scelte non condivise
con i cittadini; scelte che non solo stanno devastando un ecosistema naturale patrimonio di tutti,
ma generano opere che forse non saranno neanche sostenibili in futuro. La devastazione totale del
lungofiume per un’opera che poteva essere realizzata preservando un habitat formato da flora e
fauna protetta e di valore inestimabile non poteva lasciarci indifferenti.
Noi siamo per la realizzazione delle opere, ma rispettando l'ambiente che ci circonda, la memoria
storica, le abitudini, l'identità. Abbiamo chiesto pertanto alle autorità competenti di fare chiarezza
su quanto è stato fatto e su quanto ancora si farà. Esprimiamo la posizione di tanti cittadini che
chiedono di avere maggiore rispetto per l’ambiente, sostenuti da diverse associazioni che si stanno
impegnando direttamente sulla vicenda.
Perché questa non è una sfida politica o amministrativa, ma è una questione di civiltà.
I consiglieri di Montorio Guarda Avanti
Eleonora Magno e Andrea Guizzetti