Il solito errore. Anche prevedibile. Non hai ancora in tasca un titolo che attesti in quale categoria calcistica militerai che partono le sparate del tipo "in serie C in tre anni". Non dubito che le dichiarazioni pubblicate siano vere perchè i giornalisti riportano quanto viene loro detto. E quindi mi ha provocato meraviglia leggere che, non sapendo ancora dove in quale impianto sportivo si giocherà ed in quale categoria, già si parli di serie C. Per la serie "il passato non ha imparato nulla". C'è stato chi ha promesso la B, c'è stato qualche altro che si è sbilanciato, ma almeno aveva la categoria in tasca. Al momento e prima del 25 agosto non c'è nulla di certo, solo illazioni, ma si sventola la serie C che il Teramo ha perso intanto. Nulla cambia insomma nella città distesa fra due fiumi. Pare, riflettendo su questi annunci, di risentire un altro annuncio:"La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo. Benito Mussolini". Sapete tutti poi come sono andate le cose. Si può anche fornire una chiave diversa di valutazione: con il clima di evidente rassegnazioni bisogna inviare segnali di riscossa. D'accordo. Ma i segnali dove poggiano? Sulla sabbia così che la prima alta marea si trascina dietro tutto, ombrellone compreso. Volare basso, sapendo che in qualunque categoria si ripartirà sarà dura visto che a ferragosto non c'è nulla di certo. Forse solo una tazzina.
Il cronista matusa