Teramo - Si è di fatto materializzata la tendenza avanzata del meteorologo aquilano Stefano Bernardi ben 10 giorni fa. L'Abruzzo nella mattinata di oggi si è risvegliato con le cime dei suoi monti più rappresentativi con un manto di candida neve.
In una sola notte si è passati, quindi, dallo strascico di un'estate da record ad un vero assaggio di un autunno inoltrato simil invernale. Sulle restanti zone l'attesa pioggia, unita ad un netto calo delle temperature, ha messo tutti d'accordo sul fatto che, malgrado tutto, ci ritroviamo a vivere in un contesto ove il clima rimane classificato temperato.
In tutti i modi quello di quest'anno sarà ricordato come l'autunno più bizzarro in assoluto, tra i più asciutti che si ricordano ( almeno per il momento) ed in grado di far perdere al termometro in poco tempo decine e decine di gradi.
Insomma, Bernardi ci ha visto giusto e guai a dire che ci ha azzeccato.
Il professionista del meteo abruzzese ci tiene a precisare, infatti, che dietro tale risultato c'è un lavoro di analisi fatto dapprima sul medio termine ( max 5 giorni) e, successivamente, traslato sul lungo periodo.
Solo unendo la tecnologia attuale, il sempre più crescente numero di stazioni rilevatrici dei dati meteo e l'esperienza maturata in più di 40 anni, può portare a trasformare in previsione ciò che viene di solito evidenziato in tendenza.
Sulle previsioni fatte a lungo termine bisogna andarci cauti e mantenersi su standard che, come giustamente osservato dal metereologo aquilano, facciano della conoscenza e della tecnologia due ingredienti imprescindibili nella decifrazione del tempo che farà.
Partendo proprio da questa riflessione e unendola alla precisione con la quale si è andata manifestando la sua teoria non possiamo che fare i più sentiti complimenti al simpatico, appassionato e preparato meteorologo aquilano.