Quando è strano il mondo del calcio. D'accordo che il pallone è pieno di aria, ma assai spesso il pallone è pieno di debiti, di Inps, di Iva, di altri impegni economici che lo rendono da un lato il gioco più bello del mondo, dall'altro il gioco più complesso. Il più intricato al mondo. Pensate in altri tempi nella città distesa fra due fiumi si stava pensando alla classica sfida di ferragosto contro l'Ascoli, perché la preparazione atletica aveva avuto inizio dopo il 20 luglio. Dopo la ripartenza ci eravamo già innamorati calcisticamente di Mario Orta e Francesco "Ciccio" Colancecco due che hanno fatto vedere il calcio ad occhi spalancati in un travolgente torneo di promozione. Ed oggi? Carte bollate, cordate, cocomeri, attori senza volto, nani, ballerini, giocolieri, tutti ad esibirsi sul cadavere ancora caldo del povero diavolo. Ed ecco che siamo in grado di svelarvi un colloquio vero o verosimile poco importa avvenuto in una stanza che conta. "Saremmo interessati alla cordata per la squadra di calcio". "Lasciate il vostro indirizzo pec". "Scusi ma la squadra giocherebbe al Bonolis?”. ”Ovviamente". "Ci rifaremo vivi". Per la serie "No Bonolis'" "No Giochi". Perché attorno al Bonolis si gioca la partita più delicata. L'intera regione conosce i particolari dei costi per giocare nello stadio, l'intera regione sa tutto quanto è avvenuto attorno al Bonolis. Ed è anche superare il costo per giocarvi non è affare semplice. Perché pensiamo che l'attuale gestore non abbia voglia di compiere un passo indietro. Ed è chiaro che se non si sblocca l'affare costo Bonolis ogni cordata resta solo una semplice iniziativa forse anche speculativa. In ogni caso seguendo la storiaccia del povero diavolo non ci si annoia. E lo spettacolo è pure gratuito.
Il cronista matusa