Sulmona - Per la serie “Coerenza ad oltranza”. “Il Green pass arma di ricatto e punizione”. Queste le parole della professoressa che torna a insegnare dopo essere stata sospesa nell'ottobre scorso ottobre perché convinta no vax. Può tornare in aula solo perché adesso ha ottenuto il green pass grazie alla sua guarigione dal Covid 19. Ma non perde occasione per esternare contro il vaccino. E’ Alba Silvani,
l'insegnante di Sulmona che fece anche lo sciopero della fame. E’ tornata nelle aule dell'istituto comprensivo Fontamara di Pescina, e affida ad una nota le sue convinzioni immutate dopo aver contratto il virus. "Da alcuni giorni sono tornata all'insegnamento, dopo essere stata sospesa e privata dello stipendio per quattro mesi. Come tante altre persone nelle settimane scorse ho avuto l'infezione da Covid 19 e, dopo un periodo di isolamento, sono guarita. Il che mi ha consentito di riprendere il mio lavoro. Ma le mie idee non sono cambiate. Anzi, dopo aver visto tutto quello che e' accaduto nella gestione della pandemia da parte dello Stato, esse sono ancora
più radicate di prima. Le persone che hanno scelto di non vaccinarsi (per convinzione, per legittimi dubbi o per non sottostare a ricatti) sono state criminalizzate e ritenute uniche responsabili della diffusione del virus - aggiunge - esponenti del governo sono arrivati ad affermare: 'renderemo la vita difficile ai non vaccinati perché sono pericolosi’. Ma alla fine in tanti hanno compreso che addossare tutte le colpe ai non vaccinati e' solo un comodo paravento per coprire le bugie, gli errori e le disfunzioni, nonché la mancanza di un piano pandemico aggiornato il green pass e' stato usato come arma di ricatto e punizione e non, come dovrebbe essere, come
misura di carattere sanitario. Si e' deciso di vaccinare anche i bambini nonostante che le evidenze scientifiche non giustifichino una vaccinazione di massa” conclude la Silvani.