Teramo - Con il presente comunicato, il Direttivo dell’associazione politica Nuove Energie interviene sul recente rimpasto di Giunta al Comune di Teramo:
“abbiamo atteso pazientemente, in silenzio, la lunga gestazione del famigerato rimpasto della Giunta Comunale di Teramo con la speranza, che il Sindaco D’Alberto prendesse realmente atto del fallimento suo e della sua squadra, mostrando muscoli ed orgoglio (così come da consigliere di opposizione chiese all’allora Sindaco Brucchi) per una rivoluzione copernicana della Giunta. Se così fosse stato, noi oggi avremmo capito, ed in parte giustificato, la lungaggine delle trattative che hanno inevitabilmente paralizzato l’attività amministrativa, di per sé già inconsistente.
Purtroppo, dobbiamo registrare l’occasione persa dal Sindaco: aprire un reale dibattito e riflessione politico – amministrativa che portasse a nominare un esecutivo capace di andare oltre le feste e le strisce blu. Tuttavia si è limitato a far quadrare i conti all'interno della sua maggioranza. Dalla tempistica del rimpasto si evince come i conti proprio non tornavano. E non torneranno (Vedi Brucchi-bis-ter-quater). Ci si è limitati alla sostituzione di due Assessori (oltre al posto lasciato vacante da Cavallari. Ma di questo non se n’è accorto nessuno). Verosimilmente gli unici che hanno mostrato qualche capacità e voglia di fare qualcosa in più del capodanno ed il carnevale: Ilaria De Sanctis e Valdo Di Bonaventura.
Con tutto il dovuto rispetto per i nuovi Assessori, ai quali va il nostro augurio di buon lavoro, riteniamo che l’aver sostituito gli unici che hanno almeno provato ad andare oltre al nulla dei loro colleghi, con Graziella Cordone e Miriam Tulli, porti ad un ad un netto indebolimento in termini qualitativi. I rimpasti dovrebbero essere fatti per rilanciare l’attività amministrativa, in questo caso sembra fatta per narcotizzarla ulteriormente.
Le nuove nomine sono dettate esclusivamente dal “mal-pancismo” dei consiglieri (non a caso i nuovi assessori sono proprio quelli che più si sono contraddistinti in questa attività, destinata a fiorire). Non si ricorda nulla in questo anno di Amministrazione, da parte dei neo assessori - oltre ad esternazioni di insofferenza personale - che ne giustifichino la “promozione”.
Detto questo, tutto ciò ha il sapore di un déjà vu. Un rimpasto di Giunta, a solo un anno dell’insediamento, che ricorda tanto nei modi le continue crisi, rimpasti ed ag-giunte del Brucchi bis (tuttavia in quel caso si era già nella seconda parte di mandato).
Oggi come allora, la sopravvivenza di una pur sterile maggioranza consiliare è la stella polare. Anche a discapito della qualità della Giunta.
Oggi come allora si sostituiscono Assessori a seconda del mal di pancia del consigliere di turno, senza nessuna valutazione di merito.
Oggi come allora, suonano profetiche le parole dette, in tempi non sospetti, dall'ex Assessore Rudy Di Stefano (oggi membro del Direttivo della nostra Associazione), il quale, prima di tutti aveva fiutato il percorso accidentale intrapreso dall’allora Sindaco Brucchi, decidendo di astenersi dallo stillicidio che - da lì a poco - si sarebbe consumato. Rimettendo le sue irrevocabili dimissioni.
Parafrasando termini calcistici, l’ex Assessore, fece notare come se: in una squadra di calcio quando anche il continuo cambio di giocatori (Assessori) non porta nulla di buono, allora è evidente che il problema sta tutto nell’allenatore (Sindaco). Ed è proprio quello che deve essere sostituito.”
Molti ricorderanno come andò a finire. Di quanto male ha fatto alla Città di Teramo quell' accanimento terapeutico che girava intorno alla poltrona. La strada presa è la stessa di allora Sindaco. La stessa strada, che proprio lei da leader dell'opposizione criticava duramente, chiedendo un giorno si, l'altro pure, le dimissione di Brucchi, oggi la percorre a gran velocità.
Faccia un gesto di onestà intellettuale e, con grande trasparenza, dia un tempo a se stesso ed alla sua squadra: di sei mesi? otto mesi? dieci mesi? Trascorso questo tempo o si è invertiti realmente la rotta o si dimetta. Ci risparmi altri gattopardiani rimpasti di Giunta.