Teramo - Proseguono gli incontri informativi fra la direzione strategica della Asl di Teramo e i sindacati. Stamattina è stato affrontato il problema delle liste di attesa. Sono stati analizzati i dati relativi agli anni 2020, 2021, 2022, periodo fortemente influenzato dalla pandemia. Nei primi due anni a causa dei cicli pandemici si è verificato un rallentamento nell’erogazione delle prestazioni ambulatoriali che ha portato alla necessità di recuperarne circa 40mila, inevase a causa dei blocchi imposti dalla decretazione d’urgenza. Sono seguiti due piani di recupero finanziati dalla Regione per ridurre le liste di attesa relative alle prestazioni traccianti cioè le 69 prestazioni ritenute dal Ministero maggiormente rappresentative, per le quali vanno garantiti i tempi massimi di attesa. Tutto questo ha prodotto un notevole incremento delle prestazioni sanitarie erogate dalla Asl, con un notevole miglioramento dei tempi medi di attesa, nonostante nello stesso periodo sia significativamente aumentata la domanda di prestazioni da parte del cittadino (grafici 1 e 2). Tutto questo è stato possibile grazie a una serie di misure adottate dalla Asl fra cui l’istituzione di attività di recall per recuperare e riassegnare gli appuntamenti a cui il cittadino non si può presentare. In un anno ne sono stati recuperati circa seimila. Tra le diverse misure anche il potenziamento delle dotazioni diagnostiche strumentali, fra cui l’attivazione della Pet.
Resta il fatto comunque che la domanda di prestazioni ambulatoriali è maggiore dell’offerta, a causa di diversi fattori che vanno dalla carenza di personale all’interno della Asl all’assenza di grandi strutture private accreditate (l’unica presente in provincia di Teramo esegue solo diagnostica strumentale). Tutto questo, e anche altro, ha determinato l’impossibilità a far fronte a circa 24mila prestazione nel 2022.
La Asl sta continuando nella capillare attività di recupero di prestazioni con un nuovo piano approvato dalla Regione a luglio, basato su tre linee operative: interventi chirurgici, screening oncologici e prestazioni ambulatoriali (tabella). Del milione 302mila euro finanziati dalla Regione, il 18,4% circa (240mila euro) verrà utilizzato per l’acquisto di prestazioni ambulatoriali di diagnostica per immagini eseguite dal soggetto privato accreditato, mentre il restante 81,6% verrà svolto dalla Asl attraverso incentivazioni al personale dipendente. Fra le azioni previste dal piano 2023 c’è anche il monitoraggio delle inappropriatezze prescrittive e quindi una serie di incontri con i medici di medicina generale, i medici di continuità assistenziale e gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri, a cui viene chiesta una fattiva collaborazione per ridurre il problema.
Le misure adottate dalla Asl e i primi risultati positivi ottenuti nell’ultimo periodo sono stati accolti favorevolmente dai sindacati che hanno preso parte all’incontro, i quali hanno avanzato anche dei suggerimenti utili a ridurre il fenomeno delle liste di attesa. Apprezzato anche il costante e proficuo confronto avviato dalla direzione strategica con le forze sindacali sulle principali attività progettuali e sulle maggiori criticità della sanità provinciale. A tal riguardo a settembre si svolgerà un nuovo incontro su Pnrr e sanità territoriale. Alla riunione di oggi hanno partecipato per la parte sindacale le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Anaao, Cimo, oltre alla Rsu.