Teramo - Questa mattina il Parco della scienza ha ospitato una cerimonia organizzata dal prefetto di Teramo Fabrizio Stelo in collaborazione con il Comune di Teramo e con l’Ambasciata d’Israele in Italia per la consegna dell’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” alla memoria di Umberto Adamoli. Lo Stato d’Israele ha inviato l’ambasciatore Jonathan Peled a rendere omaggio all’ultimo podestà fascista di Teramo, il teramano Umberto Adamoli al quale è stato attribuito il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” perché durante l’occupazione nazista della città, tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, salvò dalla deportazione nei campi di sterminio diverse famiglie di ebrei rifugiate a Teramo da Trieste avvisandole che stavano per scattare i rastrellamenti. Le prove dell’impegno profuso dall’allora podestà per far sfuggire alla cattura il gruppo di ebrei sono state messe insieme negli anni da Paola Fargion e Meir Polacco, che hanno recuperato documenti e raccolto testimonianze dei discendenti dei rifugiati a Teramo. La pronipote di Adamoli, Clarice Adamoli, ha ricevuto l’onorificenza. “La storia di Umberto Adamoli è un esempio straordinario di integrità morale e responsabilità civile, che deve continuare a ispirare le nuove generazioni. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio questa mattina nel suo intervento di saluto alla cerimonia di consegna dell’attestato e della medaglia di Giusto tra le Nazioni a Umberto Adamoli. Il riconoscimento postumo, per il suo ruolo nel salvare numerose famiglie ebree dalla deportazione durante l’occupazione nazista tra il 1943 e il 1944, nonostante fosse podestà fascista della città, è stato affidato alla pronipote Clarice Adamoli. “Il conferimento di tale onoreficenza è un motivo di grande orgoglio per l’Abruzzo e un doveroso tributo a un uomo che, con coraggio e umanità, ha saputo mettere a rischio la propria vita per salvare quella di tanti innocenti. La Regione Abruzzo è fermamente impegnata nel custodire e tramandare questa memoria, affinché il suo sacrificio e i valori che ha incarnato non vadano mai perduti”. Marsilio, nel ringraziare lo Yad Vashem, l’Ambasciata d’Israele e tutte le istituzioni che hanno contribuito all’importante riconoscimento, i ricercatori e le persone che con dedizione hanno riportato alla luce questa storia, ha sottolineato come “questi tragici eventi siano purtroppo ancora attuali. Per questo oggi voglio rinnovare, anche a nome del Consiglio regionale, tutta la nostra vicinanza e solidarietà al popolo di Israele, attraverso l’ambasciatore di Israele in Italia Jonathan Peled, qui presente. Continueremo il nostro impegno attraverso il Governo nazionale e le altre istituzioni internazionali – ha concluso il presidente – affinché la sofferenza di questo popolo possa avere fine al più presto”.
APPROFONDIMENTO: L’Ambasciata di Israele con la Prefettura di Teramo in collaborazione con il Comune di Teramo ha organizzato la cerimonia per l’attribuzione della più alta onorificenza civile dello Stato d’Israele. L’evento si è svolto stamattina presso il Parco della scienza di Teramo davanti alle autorità e alla cittadinanza. La storia di Umberto Adamoli, podestà di Teramo durante la Seconda Guerra Mondiale, emerge come un esempio di umanità in un periodo oscuro. Adamoli, un uomo di circa sessant'anni all'epoca, salvò la vita a circa venti ebrei, inclusi bambini, che si erano rifugiati a Teramo nel 1943. Tra gli ebrei che trovarono rifugio a Teramo c'era Oscar Cannarutto, originario di Trieste, che fuggì con la sua famiglia composta dalla moglie cattolica e le loro due figlie, Licia di dodici anni e Rosamaria di cinque. Cannarutto, insieme ad altri ebrei, si sistemò in affitto in città. Il podestà Adamoli era a conoscenza della loro identità ebraica e del loro luogo di residenza. Nel dicembre del 1943, con l'avanzata delle truppe tedesche, Adamoli dimostrò grande prontezza e coraggio. Preoccupato per la sicurezza degli ebrei, inviò immediatamente alcuni uomini a informarli dell'imminente pericolo. Grazie a questo avvertimento, le famiglie ebree fuggirono dalla città, trovando rifugio nei paesi limitrofi. La famiglia Cannaruto, insieme alla famiglia Fano, si rifugiò a Villa Ripa, dove affittò un appartamento da una famiglia ignara della loro identità ebraica.Dopo la liberazione, molti degli ebrei tornarono a Teramo. Il 14 luglio 1944, alcuni di loro scrissero una lettera di ringraziamento ad Adamoli, esprimendo la loro profonda gratitudine per il suo atto di coraggio. La lettera, redatta sia in italiano che in inglese, testimonia la riconoscenza della comunità ebraica verso il podestà Adamoli, un uomo che non esitò a rischiare la propria sicurezza per proteggere i più vulnerabili. La storia di Umberto Adamoli è un esempio di coraggio e altruismo che ha illuminato un periodo di grande oscurità. I cittadini italiani riconosciuti con il titolo di “Giusto fra le Nazioni” dallo Yad Vashem di Gerusalemme sono circa 700. Da oggi all'elenco si aggiunge anche il nome di Umberto Adamoli. Le vicende ricordate oggi riguardano il salvataggio della Famiglia Cannarutto, della Famiglia Fano e di altre famiglie ebree da parte di Umberto Adamoli. È per questi fatti che lo Yad Vashem ha riconosciuto a Umberto Adamoli il titolo di “Giusto fra le Nazioni”. Mettendo a rischio la propria vita, infatti, Umberto Adamoli si oppose alle politiche nazifasciste e, senza mai ricevere un compenso, garantì la salvezza di diverse famiglie ebree comprese quelle dei Cannarutto e Fano. A rievocare i fatti storici, nell'emozione collettiva degli invitati alla cerimonia, l’Ambasciatore di Israele in Italia Jonathan Peled, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il Presidente Regione Abruzzo Marco Marsilio, il Presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo e il Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo. Sono stati inoltre presenti i parenti dei salvati e del salavatore, compresi la rappresentante della Comunità ebraica di Trieste Daniela Misan, la scrittrice Paola Fargion e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Fabrizio Chirico. Come ha sottolineato Jonathan Peled, Ambasciatore dello Stato di Israele in Italia, nel corso del suo intervento: “Lo Stato d’Israele ha assunto il supremo dovere morale di preservare anche la memoria delle persone che, in quegli anni, nel mezzo dell’ora più buia, non sono rimaste indifferenti alle ingiustizie, alla sofferenza umana e al dolore. Per questo motivo oggi, siamo tutti qui riuniti per onorare la memoria di Umberto Adamoli che, con la sua scelta, ha portato numerose famiglie alla salvezza. Umberto Adamoli va a unirsi ai più di 700 (sette-cento) Giusti fra le Nazioni italiani riconosciuti da Yad Vashem" . “Teramo è stata protagonista di un evento unico nel suo genere, grazie all'operato di un proprio cittadino che ha fatto la differenza in uno dei periodi più bui della storia dell'umanità. È stata una grande occasione aver collaborato con l'Ambasciata di Israele nella realizzazione di questa cerimonia e un personale ringraziamento rivolgo all'Ambasciatore Johathan Peled che ci ha onorato della sua presenza”, ha dichiarato Fabrizio Stelo, Prefetto di Teramo. “Siamo particolarmente orgogliosi del riconoscimento del nostro concittadino Umberto Adamoli quale “Giusto tra le Nazioni”, riconoscimento che oggi è stato consegnato ai suoi discendenti e che va a confermare l'impegno delle donne e degli uomini del nostro territorio, anche nei momenti più bui e difficili della storia, nella tutela della dignità delle persone e del valore della vita umana, in particolare in quell'epoca contro la barbarie nazifascista”, ha dichiarato Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo. "Il conferimento dell’onorificenza alla memoria di Umberto Adamoli è un motivo di grande orgoglio per l’Abruzzo. La sua storia è un esempio straordinario di integrità morale e responsabilità civile, che deve continuare a ispirare le nuove generazioni. La Regione Abruzzo è fermamente impegnata nel custodire e tramandare questa memoria, affinché il suo sacrificio e i valori che ha incarnato non vadano mai perduti", ha dichiarato Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo. “La nostra Provincia è onorata di poter annoverare fra i suoi figli, l’uomo che viene considerato l’Oskar Shindler d’Abruzzo. La sua ferma volontà e i suoi gesti d’eroismo, oltre ogni appartenenza se non quella alle ragioni dell’umanità e della propria coscienza, ha salvato centinaia di ebrei ed evitato la rappresaglia tedesca dopo i fatti di Bosco Martese contro decine di cittadini inermi. Giusto fra le Nazioni, uomo giusto per tutti noi, al quale si è finalmente riconosciuto il giusto ruolo nella Storia”, ha dichiarato Camillo D’Angelo, Presidente della Provincia di Teramo. “Sono stato particolarmente onorato di prendere la parola nel corso di questo evento storico per il Corpo della Guardia di Finanza e per la Città di Teramo. L’eccelsa statura morale di Umberto Adamoli e la sua concezione della pubblica autorità al servizio esclusivo della comunità governata hanno illuminato tutta la sua fulgida esistenza, avendo egli avuto il merito e la coerenza di tradurre queste altissime virtù in mirabili azioni concrete di quotidiano eroismo.”ha dichiarato Fabrizio Chirico, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Teramo.