Teramo - Questa mattina il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e l’assessore ai Trasporti Maurizio Verna, sono stati invitati a partecipare alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale d’Abruzzo, nella sala riunioni della Presidenza del Palazzo dell'Emiciclo a L'Aquila, per una audizione sulle problematiche del Trasporto Pubblico Locale nella città di Teramo. Al termine i due amministratori teramani dichiarano: “Si è trattato di una riunione particolarmente proficua, come quella della Commissione Trasporti del Consiglio Comunale di Teramo, che si è svolta ieri, perché finalmente si passa sui tavoli istituzionali per rappresentare una problematica reale, oggettiva, annosa che evidentemente, su impulso della nostra amministrazione, registra una accelerazione importante. Abbiamo rappresentato le problematiche inerenti l’insufficienza dello stanziamento regionale per il Trasporto Pubblico Locale e la sperequazione con le altre province abruzzesi e abbiamo altresì elencate le altre questioni che affliggono il settore. I consiglieri hanno dapprima ascoltato con particolare coinvolgimento e poi fatte proprie le nostre dichiarazioni. Alla loro si aggiunge la disponibilità della Giunta regionale, manifestata dal sottosegretario alla Presidenza Umberto D’Annuntiis; tra le altre è stata avanzata una proposta di concedere un contributo una tantum, sulla quale la nostra amministrazione però non si trova d’accordo, visto che il problema rappresentato è strutturale ed è evidente pertanto come una contribuzione straordinaria non affronti alla radice la problematica. E’ invece necessario assumere un impegno definitivo e costante nel Bilancio, unico provvedimento che affronta alla radice alla questione. La riunione si è conclusa rinviando ad un prossimo incontro con i tecnici regionali la valutazione puntuale dei dati da noi rappresentati. Il nostro obiettivo è di giungere ad una soluzione strutturale, che aumenti la dotazione chilometrica del contributo, unica soluzione che assicura una reale risposta alle attese e necessità della cittadinanza”.