Carissimi miei concittadini, insieme alle persone care, stiamo trascorrendo i giorni delle feste pasquali, tornando finalmente a vivere, con una calorosa partecipazione, tutti quei riti che mancavano da un tempo troppo lungo, propri di una tradizione secolare e rappresentativi della celebrazione, quali i Sepolcri del Giovedì santo, la processione dell’Addolorata, quella del Cristo morto, la messa solenne che ci sarà domani, Domenica della Resurrezione.
Il pensiero di ciascuno, però, è alla guerra che fa sanguinare il cuore dell’Europa, separando famiglie private dei luoghi e di tutto ciò che è a loro caro. Ai bambini arrivati sul nostro territorio, accolti dalla nostra splendida comunità, non posso che ribadire come qui troveranno sempre chi è pronto ad abbracciarli, ad accoglierli, a farli sentire a casa: il nostro primo impegno sarà cercare di tenere sempre acceso il loro sorriso, che rappresenta speranza e voglia di un sereno futuro per tutti.
Non vogliamo e non dobbiamo perdere la fiducia; piuttosto orientiamoci a vivere questa Pasqua come un momento di rinascita, impegnandoci tutti a fare nostro e a trasmettere il messaggio di una pace universale, che in me è risuonato con forza, questo anno più di sempre, quando ho partecipato alle solenni processioni dove è stato straordinario ritrovarci tutti.
Riscopriamo quotidianamente la bellezza della nostra Teramo che, seppur ancora segnata dai danni del sisma, con alcune chiese e luoghi simbolo purtroppo inagibili, fa arrivare la forza dirompente di una comunità che si sta riappropriando dei suoi spazi più belli.
Una città che ha dimostrato, anche in questo periodo di difficoltà, una straordinaria capacità di accoglienza e solidarietà. Il mio pensiero, infatti, in questi giorni non può non andare ai nostri amici ucraini e a tutte quelle popolazioni che stanno vivendo, in ogni parte del mondo, il dramma della guerra.
Che questa sia la Pasqua, anche e soprattutto, della risurrezione civica di una comunità che di fronte alle difficoltà non si arrende e guarda al futuro con speranza, stringendosi attorno a chi vive momenti particolarmente difficili.
Resilienza e resistenza fanno da cornice alle festività in corso, che ci vedono tutti e sempre uniti in una comunità forte e sicura dei valori straordinari che possiede.
Buona Pasqua
Gianguido D’Alberto