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Patrizia Lombardi ci ha lasciati. Addio Patty

Cronaca  | 06 January 2024

Teramo - E’ andata via Patrizia Lombardi. Collega giornalista di carta stampata e web. Non ce l’ha fatta a superare una terribile complicazione a seguito di un intervento. Per settimane è stata ricoverata Rianimazione in coma farmacologico, ma non c'è stato nulla da fare. La salma riposa nella camera ardente dellOspedale Mazzini. 

La morte l’ha strappata agli affetti a soli 65 anni. Stupenda penna, capacità di raccontare come solo lei era in grado di fare, con quell’acume che rendeva ogni suo pezzo riconoscibile: dalla politica, al sociale, alla cronaca. Addio cara amica Patty. E chi conosce la tua spiccata ironia sa già cosa tu abbia pensato: "Lo sapevo, è accaduto il giorno della Befana!". Ci mancheranno le tue battute, quel modo di affibbiare nomignoli calzati a pennello su tutti. Ci mancherà tutto di te. 

Si racconta lei nel suo blog Telodico / Telodicepatty: 

Chi sono? Bella domanda. A saperlo...Ma se ognuno di noi se lo chiedesse seriamente non credo tirerebbe fuori incrollabili certezze. Di sicuro sono una persona che ha molto intensamente vissuto. A volte una vita in salita, come certi tornanti di montagne del Giro d’Italia e, per dire, raramente ho trovato chi durante la corsa mi offrisse un sorso di acqua dalla sua borraccia. A volte inciampando in gioie precipitose e quello che mi dispiace è di non aver riconosciuto i momenti di felicità mentre li vivevo. Ma se mi guardo indietro dico che in ogni caso ne è valsa, e ne continua, a valere la pena perché vivere è conoscenza. Quindi stapppposto così.

Capitolo a parte la storia professionale. Sono giornalista, scrittrice e ora anche blogger. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti dall'aprile 2001 e ho iniziato nel 1998 per “colpa” di un direttore che si chiamava Claudio Fazzi che ebbe fiducia in me e mi affidò la cronaca politica del Palazzo per le colonne de “Il Messaggero” senza che io sapessi neppure dove sedesse, in Consiglio, la maggioranza e dove, invece, l’opposizione. Ma lo imparai prima di subito, grazie a dei colleghi di razza, e con molto stile nel vivere, Fabio Capolla e Gennaro Della Monica, che non mi terrorizzarono ma mi diedero le prime dritte. Un debito, questo contratto con loro, che poi nel tempo ho saldato restituendo la stessa disponibilità verso i giovanissimi che si presentavano nelle varie redazioni per testare di essere nati per il giornalismo. Molti di loro hanno scelto poi con successo altre strade, ancora oggi li sento e gli voglio un gran bene. E anche loro dimostrano di volermene tant’è che per loro sono rimasta “ziaPatty” così che, da figlia unica, mi ritrovo una serie di nipoti disseminati qua e là. Sono stata anche direttrice responsabile di diversi periodici istituzionali e di associazioni culturali, in particolare tengo molto ad aver diretto quello della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, “Notizie donne”, per lo splendente universo femminile che mi ha fatto scoprire.

 


Ho sempre praticato la scrittura su un doppio binario, quello del giornalismo e quello della narrativa. Giornalismo inteso come cronaca bianca. Dalla politica alla cultura, passando per il commercio, la sindacale e il classico “occhio sulla città” buono per tutte le stagioni. Perché se la cronaca nera è la regina, e non scendiamo nella retorica se è vero che, quando c’è un episodio di nera, la cronaca bianca deve fare un ragionevole passo indietro, come la mettiamo quando invece la nera langue e il giornale il giorno dopo deve comunque uscire? La mettiamo che la notizia te la devi sudare. E fare questo a me è sempre piaciuto molto. Certo, da quando ho iniziato molto è cambiato e il fascino della carta stampata corre il serio pericolo di soccombere sotto i colpi del web.

Per questo Telodico è un progetto ambizioso in cui scrittura e notizie si incontrano andando oltre quelle piccole sciatterie e incongruenze che, nella corsa dissennata a dare per primi la notizia, penalizzano la qualità, restituendo invece un po’ di scrittura e ragionamento ragionato anche dalla finestra di un blog. Insomma, le poche righe di un comunicato stampa ”passate” in modalità control c/control v non le troverete su Telodico perché, nell’offerta giornalistica sul mercato, c’è già chi lo fa egregiamente.

 


Per quanto riguarda invece la scrittura creativa, penso che in più di un momento buio mi abbia salvata, che sia altamente terapeutica e che andrebbe prescritta chi voglia capirsi meglio guardando con più chiarezza com’è, vista da dentro, la sua vita. La punta del mio cuore, inutile dirlo e invece lo dico, sono le due edizioni del Premio Teramo vinte nella sezione Mario Pomilio con la benedizione benedicente di un indimenticato Giammario Sgattoni. E mi fermo qui perché, se andassi avanti, scoperchierei ciò che non può essere emozionalmente scoperchiato ma trovarmi su un palcoscenico letterario blasonato abitato da Alberto Bevilacqua, Piero Chiara, Edith Bruck, Mario Pomilio, Maria Luisa Spaziani, Carlo Sgorlon, Rossana Ombres per me non ha prezzo. Per sempre nel cuore.

Ho portato a casa tanti, tantissimi premi letterari con i quali ho supportato il precariato economico da giornalista. Nessun altro elenco ma solo una fotografia che porto con me: un testo incentrato sulla follia e sulle storie e superstizioni popolari che, oltre ad aggiudicarsi il primo premio come migliore ricerca in un concorso a tema, trovò spazio in una rappresentazione teatrale nelle suggestioni dell’ex Ospedale psichiatrico con ingressi contingentati a trenta persone e un allestimento magico in quanto a bellezza e suggestioni. Il tutto tra le fiammelle tremolanti delle candele, attrici avvolte in vestaglione ospedaliere a quadri e pantofole di pezza a impersonare il dolore che aveva abitato quei luoghi nel tempo e un infinito nastro di tulle bianco a perimetrare il verde interno simboleggiando, con la soavità di una presunta, avvenuta catarsi, la costrizione delle camicie di forza. Beh, insomma, avete capito. Ho ancora i brividi.

 


Per il resto, semplificando ci sono poche altre cose: amo la letteratura, dal realismo magico di Marquez via via fino a Pasolini, Elsa Morante, Murakami, Valèrie Perrin, Pennac, Chuck Palahniuk . Le poesie di Wisława Szymborska e Sylvia Plath ma anche quelle di Dario Bellezza e Patrizia Cavalli. I film di Ozpeteck come quelli di Fellini. Le canzoni dei due Francesco, De Gregori e Guccini rigorosamente in questo ordine, Ivano Fossati, ma anche molta musica indie e poi Coldpaly, cresciuta come sono a pane, Beatles.e Pink Floyd. Non fumo, non bevo, non compro gratta e vinci, non ho il pollice verde. Stimo, e amo, cani, gatti e pappagalli cinerini a volte anche più di qualche umano.

 


Vesto sempre di nero ma non chiedetemi perché. Non lo so. So che ogni volta che esco per comprarmi un vestito (succede raramente perché non seguo la moda) parto alla conquista di un abito turchese o di un camicetta rossa ma poi torno a casa, regolarmente, con un’altra camicia e gonna nere. Un po’ mi dispiace ma poi mi tornano in mente le parole di un amico geniale, Marco Chiarini, che in una conversazione delle nostre mi rassicurò - a suo modo - dicendomi che non gli piaceva affatto come vestivo con tutto quel nero ma che, se mi avesse vista con un abito aragosta beh, avrebbe fatto un salto. Perché non sarei stata io. Così presuntuosamente tra le impetuosità all’Anna Magnani e una Juliette Greco bohemienne alla terrramana, continuo a vestire come sempre ho fatto. Non so perché, posto che interessi. Ma se ci fosse un perché, sarebbe nascosto giù giù negli abissi di me.

 

IL CORDOGLIO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE: Il Sindaco Gianguido D'Alberto e l'intera Amministrazione comunale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa della giornalista Patrizia Lombardi. Professionista scrupolosa e attenta, nella sua lunga attività sulla carta stampata e sul web ha saputo raccontare, con la sua intelligente sagacia, una società in costante cambiamento. 
L'Amministrazione comunale, a nome della comunità teramana, si stringe in un forte abbraccio alla sua famiglia.

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