Sapete perché mi ci scappa da rider? Intanto Curzio Malaparte scrisse che "Ogni volta che un uomo ride aggiunge un paio di giorni alla sua vita". Vi aggiungo che quanto sta avvenendo attorno al cadavere caldo del povero del diavolo ve lo avevo, per certi versi anticipato. Non alzo il ditino per urlare "Avevo previsto tutto io". Non è il caso, forse l'unico dito da alzare sarebbe i medio,ma adesso a che vale? Vi dico solo che nel capoluogo di regione (dove quest'anno fanno calcio i teramani di San Nicolò dopo l'esperienza di Notaresco) il nuovo stadio è gestito dalla società locale con il comune che si occupa della manutenzione straordinaria, mentre alla società spetta la manutenzione ordinaria. Nel capoluogo si è fatto, altrove non è stato possibile. Così il nodo Bonolis (e non il lodo Petrucci " è stato una procedura amministrativa di diritto sportivo disciplinata dall'articolo 52, comma 6 delle Norme Organizzative Interne Federali della Federazione Italiana Giuoco Calcio , che prevedevano che il titolo sportivo di una società calcistica, qualora la sua affiliazione fosse stata rifiutata, potesse essere conferita a una nuova società della stessa città su richiesta del suo sindaco, e ammessa a disputare il campionato di categoria immediatamente inferiore (o due categorie inferiori, nella versione aggiornata della norma). La norma fu ispirata nel 2004 dall'allora presidente del Comitato olimpico nazionale italiano , Gianni Petrucci, onde permettere alle società calcistiche in crisi finanziaria e dichiarate fallite di far rivivere il loro titolo sportivo in una nuova società, originariamente con il declassamento di una categoria; il precedente illustre, a norma non ancora presente, era stato quello della Fiorentina, retrocessa in Serie B nel 2002 e di lì a breve fallita, il cui titolo sportivo fu conferito a una nuova società, la Florentia Viola, ammessa alla Serie C2 della stagione successiva su iniziativa della FIGC.) è un cappio calcisticamente parlando. Come se il Bonolis fosse una banca tipo Paperopoli dove tutti devono per forza versare. Ed il nodo resta stretto alla gola. Pare sia un nodo difficile da sciogliere, pare sia di intoppo per ogni passaggio successivo. Mi ci scappa di ridere. Tutto previsto, tutto detto prima che accadesse. Ma il cronista matusa non è contento di aver svolto il ruolo della Cassandra di turno (Cassandra sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza. Prevedeva terribili sventure ed era pertanto invisa a molti.) Anzi se ne dispiace perché non avrebbe mai immaginato una storiaccia peggio di quella di Savona. Ma dietro l'angolo non ci aspetta la discesa. La soluzione è dietro l’angolo, la luce è in fondo al tunnel, la felicità è dietro la porta. Oh, mai una cosa che si trovasse dove sono io. E laggiù nella banca Paperopoli del Bonolis aspettano. "Aspettare è ancora un'occupazione. È non aspettare niente che è terribile Cesare Pavese".
Il cronista matusa