Logo Navuss

POESIA: L’IMMAGINE DEFORME


Cultura  | 29 January 2025

«Nel buio risplende il me bambino
Che hai rapito con il desiderio d’essere madre»
Alessio Miglietta

“Nelle cavità della mia mente / Ho sentito una nebbia densa distendersi” (p.11): inizia così il racconto esistenziale di Alessio Miglietta, perché è inevitabile che in un’opera letteraria ci sia racchiusa l’esistenza del suo autore, uomo capace, però, dell’invenzione: è questo l’autore, un inventore; e in poesia è un inventore di forme dove conservare i suoni, la musica; la risonante musica; la risonanza della musica.

Quindi ancora di più, ma come sempre, mi avvicino con l’orecchio alla lettura di questo libro; che allora seguo con l’orecchio e ne verifico con il corpo la consistenza vibratoria de la risonanza di cui è capace ogni sillaba della parola, che per vivificare va letta con l’ausilio della voce, sempre.

L’immagine di noi è deforme, sembra volerci dire questo poeta, viventi di un corpo che cambia dentro la storia particolare che racconta ognuno di noi: che si adatti o, al contrario, resista, inevitabilmente, il corpo muta, deforma. Si fa altra cosa, perché: “Nella notte più profonda è ciò che sono diventato” (p. 12).

Dove pare manchi il sole, le tenebre. Luoghi del cambiamento. Del rinnovamento, anche a morirci dentro, prima che il mondo crolli: “Prima che il mio mondo crolli” (p.14) torna a dirci Miglietta, vale a dire tutte quelle pensate e costruite certezze di un attimo appena precedente.

Dove pare manchi il sole? Allora bisogna cercarla una luce, una qualche luminescenza in fondo a questo libro, scavandolo con le dita pagina dopo pagina, scartando il battito insistito di una lirica angosciosa, perché a uno scrittore, a un poeta, non è mai concesso di morire dentro il proprio libro. È questo l’intento di ogni lettore. È questo il fare consegnato di ogni scrittore: lasciare una luminescenza.

Luminescenza? Che poi vuol qui significare il momento dentro il quale il poeta (qualsiasi poeta) torna ad alzare lo sguardo staccandolo da se stesso e ritrova un orizzonte che ci raccolga dal vero tutti.

E questo orizzonte luminescente si ritrova, finalmente, dentro una promessa: “Ascoltai il richiamo di quel ch’ero stato / Mi addentrai nella foresta del sapere / Tra valli di dubbio e pozze di paura / Strappai i tessuti della mia trama interiore” (p. 47), così il poeta sceglie di non restare infisso dentro un buio pensoso, "Tragico errore dove l’uomo si avvolge senza destino” (p. 59), e salva tutta questa reiterata, faticata scrittura in cerca di una possibile superficie dove aderire al dato di realtà; e salva e l’immagine, e il deforme, perché “L’uomo giace sfinito, senza più domande / Nell’arida pianura della tregua” (p. 59).

E forse ha ragione questo poeta: solo capitando nelle tenebre si riesce a sperare la luce, la luminescenza; e solo da lì di riuscire a vederla.

MASSIMO RIDOLFI  

Galleria
Condividi:
Banner Influenza 300x300.jpg
Navuss - web 300x300 px.jpg
WhatsApp Image 2024-11-23 at 12.07.07.jpeg
ULTIMO MENSILE
Banner Influenza 300x300.jpg
Navuss - web 300x300 px.jpg
WhatsApp Image 2024-11-23 at 12.07.07.jpeg
WhatsApp Image 2024-11-26 at 13.28.44.jpeg
Antiq.Acquisto.jpg
WEB 300pixel parafarmacia villamosca.jpg
bim 300x300.jpg
Navuss è un progetto di comunicazione integrata che prevede la pubblicazione mensile di un periodico, un sito web di informazione quotidiana per poi inserirsi nel panorama televisivo ed editoriale senza tralasciare l'organizzazione di eventi culturali e formativi.
PUBBLICITÀ
CCD_Banner 300.jpg
Direttore responsabile: Serena Suriani | Registrato presso il Tribunale di Teramo con iscrizione n°711 | Contatti redazione: redazione@navuss.it - Tel. 347 1579967 | Contatti commerciale: commerciale@navuss.it - Tel. 320 3553940 | PEC: navuss@pec.it
Copyright © 2025 NAVUSS APS ETS. Tutti i diritti riservati - P.IVA e C.F: 02113590679 - Domicilio fiscale: TERAMO, VIA AEROPORTO 14/A
Condizioni e termini di utilizzo - Privacy - Cookie Policy - Dati societari - Note legali