Teramo - Si è conclusa positivamente, ma soltanto per caso, la disavventura di una poiana incappata in quella che a prima vista sembrerebbe una trappola per uccelli realizzata con filo di nylon con tanto di uncino finale. Il maestoso rapace è stato notato da un grande amante della natura, Antonio Bindi, durante una delle sue passeggiate all’aria aperta nelle campagne del Teramano. L’animale era intrappolato dal gancio che lo aveva ferito su un’ala e penzolava dal filo di nylon nei pressi di un casolare disabitato. Dopo l’allarme è intervenuta la guardia ambientale del WWF Giorgio Pavoni che, con pazienza e perizia, è riuscita a liberare dalla trappola la spaventatissima poiana, poi consegnata questa mattina al Centro Recupero Fauna Selvatica dei Carabinieri Forestali a Pescara attraverso personale dell’Oasi WWF e Riserva Naturale Regionale “Calanchi di Atri”.
«Non ci sono parole – questo l’amareggiato commento del direttore della Riserva Adriano De Ascentiis - per gesti così barbari da parte di persone che di umano hanno ben poco, L’auspicio è che la poiana possa ristabilirsi in fretta e che si possa restituire alla natura liberandola magari nel prossimo maggio, nel periodo che il WWF dedicherà, come ogni anno, alla valorizzazione delle proprie tantissime oasi presenti in tutto il territorio nazionale, oltre che naturalmente anche qui in Abruzzo».
Nella foto: la poiana ancora prigioniera della trappola in nylon