Civitella del Tronto - In attesa dell’atto notarile che ratifichi definitivamente l’assegnazione dei lotti, la popolazione sfollata di Ponzano di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, sollecita la necessità di avviare quanto prima il cantiere per i lavori di urbanizzazione e sottolinea che, una buona e celere ricostruzione, sia possibile solo grazie al lavoro di donne e uomini dello Stato competenti e volenterosi.
La comunità di Ponzano, il 13 febbraio 2022 ha deciso di trascorrere ancora una volta insieme il quinto anniversario dell’attivazione della frana verificatasi nel 2017 e che ha reso inabitabile buona parte della frazione. Come negli anni passati il primo appuntamento è stato quello dedicato alla preghiera. Alle 10h30 la comunità di Ponzano ha partecipato alla messa presieduta da Don Luca Ruggeri nella chiesa di San Flaviano a Ponzano alla presenza della sindaca del comune di Civitella del Tronto Avvocata Cristina Di Pietro.
Alle 12h i ponzanesi si sono ritrovati sui terreni destinati alla delocalizzazione, ed è qui che il comitato PONZANO 13 02, parafrasando La luna e i falò di Cesare Pavese, ha posizionato un’istallazione che recita UN CANTIERE CI VUOLE. Gli sfollati, infatti, dopo 5 anni di attesa e di carteggi chilometrici tra gli enti, rivendica la necessità di iniziare con i lavori pesanti, quelli concreti e per questo, oltre all’installazione, ha presidiato l’area destinata alla delocalizzazione con camion, ruspe e altri mezzi pesanti come augurio affinché presto si possa vedere l’inizio dei lavori.
“Abbiamo vissuto mesi di silenzio, sappiamo che c’è tutto per poter procedere con la ricostruzione: ci sono i fondi, ci sono le norme, ci sono i tecnici incaricati eppure, ancora non prendiamo possesso dei lotti”, queste le parole del presidente del comitato Ponzano 13 02, Ennio Ottavi.
Alle 12h10, ora in cui si attivò la frana ben 5 anni fa il silenzio è stato rotto dalle trombe dei mezzi pesanti. “Speriamo rompa anche il silenzio assordante che ci ha accompagnato in questi ultimi mesi- continua il signor Ottavi- non possiamo accettare che un progetto così importante, che ha visto l’impegno e la collaborazione di tutti si areni per motivazioni sconosciute o, ancor peggio, per la leggerezza di chi, nascondendosi dietro allo spettro della cattiva burocrazia, non sente l’urgenza di contribuire con impegno e abnegazione al funzionamento della macchina dello Stato”
Nel frattempo, migliaia di euro di denaro pubblico vengono spesi nei contributi di autonoma sistemazione e il prezioso operato della burocrazia buona, quella instancabile e seria, viene vanificato. Anche il tanto atteso “Codice della Ricostruzione”, attualmente sul tavolo del governo, il cui obiettivo è costruire un modello unico per le ricostruzioni post-sisma, che garantisca certezza, stabilità e velocità dei processi di ricostruzione, rischierebbe di non dare i frutti sperati se ad occupare le scrivanie più importanti non ci sono uomini e donne dello Stato capaci e volenterosi.
Durante la celebrazione la popolazione di Ponzano ha voluto ricordare quanti non hanno avuto modo di riappropriarsi della propria casa prima di lasciare questa terra. A loro è dovuto l’impegno a sollecitare e contribuire alla velocizzazione dei processi di ricostruzione.