Giulianova - La presentazione del libro, un’occasione di grande divertimento; la firma delle copie, un momento di inaspettata empatia. Quanti ieri hanno conosciuto al Kursaal lo chef “selvaggio” Davide Nanni, sono usciti dalla sala, attorno alle 19.30, con il sorriso sulle labbra, sicuramente senza l’impressione di aver assistito alla presentazione di un libro o alla lezione di un cuoco sulla cresta dell’onda. Ieri pomeriggio, il libro “A sentimento” e il suo autore sono stati al centro di un incontro sotto molti aspetti inusuale.
L’evento era patrocinato dal Comune di Giulianova e organizzato da “Samarcanda. Sipari Saperi Sapori”. Appassionata e appassionante, moderata da Francesca Martinelli, la presentazione è stata introdotta da Leo Nodari, direttore di Gastrosofia, e dall’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, che ha portato i saluti dell’ Amministrazione Comunale e ha seguito, divertito, l’intero incontro. Smettere di ascoltare Davide Nanni era peraltro difficile, dal momento che il giovane chef ha raccontato, con una semplicità a dir poco disarmante, le fortunate e meritate circostanze che lo hanno portato a trionfare sui social e a calcare il palcoscenico televisivo di “E’ sempre mezzogiorno”. Davide, reduce da una girandola di insoddisfacenti esperienze all’estero, è oggi il vero protagonista di un “piccolo” mondo: piccolo il paese dove vive ( Castrovalva, 15 abitanti), piccola la locanda di famiglia , il “Nido delle Aquile”, che cura e gestisce, piccolo era lui quando i nonni gli hanno regalato una montagna di ricordi che sono serviti a migliorargli il presente e a declinargli il futuro. E’ invece grande, anche nel nome, papà Marione, anima e cameriere del Nido delle Aquile, prototipo di un locale di alto livello, dove però i sofismi della cucina stellata non hanno diritto di cittadinanza. La formula azzeccatissima di Davide è stata infatti quella di coniugare la bontà dei piatti gourmet alla più schietta tradizione regionale. La sua cucina si proclama nemica giurata dei piatti pretenziosi e promuove un mangiare che è figlio dalla cultura gastronomica di un Abruzzo generoso, ancora fedele a se stesso. Tra Davide Nanni e il suo cucinare “a sentimento” non ci sono discrepanze, smagliature. Questo è il bello, il fattore che piace e che funziona.
La “Banda dei picchiatelli” di Roseto, vestiti a pois e cappelli dorati, al grido di “J so wild”, ha felicemente aperto e chiuso l’incontro.