Teramo - La FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Teramo, il WWF Teramo e le Guide del Borsacchio propongono interventi alternativi per evitare pesanti impatti ambientali e scarse ricadute positive sul territorio.
Ieri sera è stato discusso dal Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, il tracciato del quarto e ultimo lotto della Teramo-Mare che collegherà la rotonda di Mosciano stazione alla Strada Statale 16.
“Un’opera da molti attesa, ma che non manca di criticità – affermano FIAB, WWF e Guide – vista la fragilità dei territori interessati e gli altri costi per la realizzazione di una infrastruttura che si andrebbe a collocare, all’interno di una vallata fluviale, tra due strade già esistenti (la S.S. 80 e la S.P. 20, che si ricollega alla strada comunale Coste Lanciano), e la ferrovia”.
Un’infrastruttura dai costi altissimi, con realizzazione di viadotti e tratti in rilevato, che interesserà zone ad alto rischio esondazione e con alta vocazione agricola, permettendo solo il risparmio di una manciata di minuti nelle percorrenze senza risolvere, di fatto, i problemi di innesto della SS 80 con la SS 16, il collegamento della zona industriale-artigianale di Giulianova e di via Cupa con la strada nazionale per Teramo, la sicurezza dei tratti urbani, aggravando, invece, le problematiche dei flussi di traffico nelle zone ove sono previste le uscite (rotonda tra Giulianova e Roseto e uscita nella zona industriale di Colleranesco).
“Ha senso – si chiedono le associazioni – spendere milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per rafforzare la tratta ferroviaria, realizzare una ciclabile che unisca il capoluogo con la costa, migliorare i tracciati stradali esistenti, andando a compromettere zone ad alta vocazione agricola e di pregio paesistico e naturalistico?”
La FIAB Teramo, il WWF Teramo e le Guide del Borsacchio auspicano che si lavori su soluzioni alternative che permettano di riqualificare la viabilità esistente, incrementare il trasporto ferroviario e realizzare un collegamento ciclabile e pedonale che dreni i flussi di traffico locale e preservi un territorio già troppo martoriato da infrastrutture costose che potrebbero rivelarsi non solo inutili, ma anche controproducenti.