Teramo - Il Disegno di Legge d riforma del Testo unico degli enti locali che interviene a risolvere alcune delle criticità più gravi aperte dalla Legge 56/14 (cosiddetta legge Delrio) è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri dove sarà presto discusso per essere approvato e iniziare successivamente l’iter parlamentare.
Lo ha annunciato la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intervenendo ieri all’Assemblea dei Presidenti di Provincia convocata a Roma dall’UPI. Le novità più importanti riguardano il ritorno all’autonomia finanziaria, il piano strategico triennale, la gestione e l’organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali, la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione territoriale di protezione civile, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.
Inoltre, rispetto agli organi, il testo reintroduce la Giunta provinciale e allinea i mandati di Consiglio e Presidenza a 5 anni. Resta politicamente insoluto l’aspetto relativo all’elezione: di secondo livello o elezione diretta dei cittadini. Un punto ancora molto divisivo sia in Parlamento che al Governo. Dal 2014, con il blocco totale degli investimenti, la perdita dui funzioni e autonomia finanziaria, la diaspora dei dipendenti, è stata fatta molta strada: sono stati recuperati parte dei finanziamenti, soprattutto per le scuole e le strade, ma le criticità rimangono tante a partire dal fatto che le strutture tecniche e amministrative dele Province non hanno personale sufficiente per spendere in tempo utile le risorse del PNRR.
“È una buona notizia ma non sono ottimista e credo che in Parlamento debbano sentire forte la nostra voce. La tempistica, con l’Assemblea in scadenza, non ci aiuta. Sono passati otto anni dalla legge Delrio e sei anni dal referendum che l’ha bocciata, l’Upi ha fatto un ottimo lavoro in questi anni di oscurantismo ma forse è il momento di alzare i tacchi e far sentire il rumore dei nostri passi a Roma, tutti insieme da tutta Italia. Non sono riusciti a cambiare una legge sbagliata e giuridicamente dubbia visto che la riforma Costituzionale sulla quale poggiava è stata sonoramente bocciata dai cittadini. Forse è arrivato il momento di mostrarci folli, di metterci la faccia e il cuore, Presidenti e Consigli, con una grande manifestazione a Roma. Esistiamo basta nasconderci anche perché non sappiamo più come giustificare ai cittadini che non possiamo garantire servizi adeguati dalle buche alle scuole. ” ha dichiarato nel suo intervento il presidente Diego Di Bonaventura.
Nei prossimi giorni, il Presidente convocherà anche i parlamentari teramani chiamati ad approvare la riforma per sensibilizzarli rispetto alle questioni aperte: “E’ fondamentale che i nostri rappresentanti territoriali comprendano bene di cosa stiamo parlando, al di là di steccati ideologici o di partito, qui si sta giocando una partita per restituire un ordine funzionale all’azione dello Stato e un livello ottimale ai servizi essenziali per la comunità” chiosa Di Bonaventura.