Teramo - Tra le polemiche le deleghe di Di Bonaventura vanno a Graziella Cordone, quelle di Ilaria alla vice Di Padova. Miriam Tulli (Bella Teramo), Marco Di Marcantonio (Partito democratico) e Graziella Cordone (In Comune per Te), i nuovi assessori della giunta del sindaco D’Alberto. Questo il nuovo quadro:
Graziano Ciapanna: rigenerazione urbana, governo del territorio di area vasta e sicurezza
Domenico Sbraccia: frazioni e cura, manutenzione, valorizzazione del patrimonio comunale
Alessandra Ferri: sport, politiche giovanili e sviluppo di Teramo città universitaria e della ricerca
Antonio Filipponi: rivitalizzazione e rigenerazione economica e culturale di Teramo città capoluogo
Pina Ciammariconi: agenda digitale e servizi civici e generali, trasparenza, partecipazione e collaborazione tra le comunità
Stefania Di Padova: vicesindaco con delega al bilancio solidale, welfare e politiche della casa
Alessio D’Egidio segretario provinciale di Azione
LE REAZIONI: Alessio D’Egidio segretario provinciale di Azione
In un gesto di assoluta insensatezza politica il Sindaco Gianguido D'Alberto ha recentemente rimosso l’assessore Valdo di Bonaventura con un rimpasto della giunta comunale. Una mossa che rappresenta un suicido politico ed amministrativo senza precedenti. È impossibile rimanere in silenzio di fronte a una tale aberrazione, soprattutto sapendo che, per arrivare a questa decisione, il temporeggiatore D’Alberto ha paralizzato l’amministrazione comunale e i lavori del consiglio e delle commissioni per oltre 50 giorni. Tre mesi sprecati per una scelta che dimostra un'assenza totale di lungimiranza politica.
Ma la mancanza di lungimiranza è evidente quando si dimentica il passato. Tale scelta illogica può essere presa solo ignorando, e lo dico dal banco dell’opposizione, l’impeccabile operato di Valdo di Bonaventura, elemento chiave di questa amministrazione e pilastro del consenso cittadino. Risultante di una costante e attiva presenza sul territorio che non ha mancato di essere notata, apprezzata e infine premiata dai cittadini. E nel "tritatutto" politico, il Sindaco ha gettato anche l’assessore Ilaria De Sanctis, nonostante la sua comprovata esperienza e operosità. Ma chi lo consiglia? Forse i civici, di cui è ostaggio? Oppure ha chiesto consigli al Presidente Conte, opzionando una sua futura candidatura nel Movimento 5 Stelle? Eppure sarebbe bastato sostituire un singolo assessore, avendo garantito al precedente lo scranno aquilano: evidentemente l’esperienza di sei anni di governo non ha portato saggezza al Sindaco D’Alberto.
Mi meraviglia ora il silenzio dei consiglieri del gruppo civico Teramo Vive, davanti ad un’operazione che ha depauperato un serbatoio di voti e consensi, impoverendo la città di Teramo. Gianguido D'Alberto è Sindaco anche grazie alla lista Teramo Vive, e il loro mancato intervento è una ferita sulla fiducia di tutti quei cittadini che avevano espresso il loro consenso.
È ormai chiaro che D'Alberto ha una propensione per l'attendismo, un atteggiamento che sta portando Teramo sull'orlo del collasso amministrativo. La decisione di rimuovere Di Bonaventura, privandosi di una preziosa e riconosciuta risorsa, è solo l'ultimo esempio di una serie di errori disastrosi per la nostra comunità e di cui presto tireremo le somme. Ad oggi, esprimo la mia vicinanza a Valdo di Bonaventura e ad Ilaria De Sanctis, vicinanza mia e del partito di Azione, nella speranza di poter costruire, insieme, un’alternativa valida a questo malgoverno cittadino. Inoltre invito i tre consiglieri di Teramo Vive a passare al gruppo misto e sedersi in opposizione, per rispettare, finalmente, quei 2111 teramani che hanno permesso il Gianguido bis.
FRANCO FRACASSA, CAPOGRUPPO DI FUTURO IN:
Nella casa del Grande Fratello del Comune di Teramo, ci sono tre nuovi ingressi e due uscite.
Dopo lunghi mesi di attesa finalmente si è avuto il tanto atteso “rimpasto” con la bocciatura di Valdo Di Bonaventura e di Ilaria de sanctis.
A tal proposito sarebbe (stato) trasparente ed onesto nei confronti dei cittadini spiegare se ciò è avvenuto per demerito degli assessori defenestrati, oppure per altre ragioni, magari comunicandole alla comunità amministrata.
Se d’altra parte le scelte del Sindaco fossero state dettate dalla necessità di assicurare gli equilibri del manuale Cencelli, certo non sarebbe potuto accadere che una lista che aveva ottenuto oltre 2000 voti, e tre consiglieri, come quella di riferimento di Valdo Di Bonaventura, rimanesse esclusa dalla Giunta.
E che una lista che aveva ed ha gli stessi consiglieri si ritrovi ben due assessori, sbraccia e cordone.
Insomma, la montagna che partorisce il topolino non spiega le scelte e non sembra aver valutato qualità e competenze, quanto piuttosto equilibri di potere assolutamente divergenti rispetto agli esiti elettorali, che invece andrebbero sempre rispettati.
La verità sta probabilmente nel fatto che il sindaco ha operato nel tentativo di sedare i tanti malpancismi nella sua maggioranza, ma a giudicare da quello che avvertiamo, al di là delle note stampa di stile, i malumori sono molto aumentati e le scelte fatte saranno difficilmente digerite in ampi settori della maggioranza.
Sia come sia, augurando buon lavoro ai nuovi assessori che ricompongono una giunta extralarge di 9 componenti, al massimo di legge, confidiamo sul fatto che finalmente la città possa tornare ad essere amministrata, dopo tanti mesi di distrazioni alla ricerca di equilibri di potere.