Ritorno al Comunale. L'odore dell'erba appena tagliata, una lacrima solca il volto. Ha detto il presidente Sandro Pertini:"Non bisogna aver paura di piangere. Non bisogna frenare le lacrime quando vogliono uscire. Un uomo deve saper piangere". Perchè i ricordi affollano la mente. In campo la squadra della promozione incontra i tifosi, i ricordi sono tanti. Un concerto di Pino Daniele che ci invitò ad entrare sul rettangolo di gioco e scavalcammo la rete, l'esibizione della mitica squadra degli Harlem Globetrotters (letteralmente i "giramondo di Harlem", quartiere tradizionalmente afro-americano di Manhattan, New York) una squadra esibizionistica di pallacanestro, che combina comicità, atletismo ed uno stile molto teatrale nel loro gioco. Hanno giocato più di 26.000 partite di esibizione in 124 paesi e territori. E poi le promozioni del Teramo, l'invasione di campo con l'allenatore Tortul, la carovana di tifosi che raggiunsero Terni per gli spareggi, le reti di Moncada, i gol di Simone Motta, le preghiere di don Vincenzo Diodati, il balletto di Romy Malavolta dopo un derby vinto, il pareggio sotto l'acquazzone con il Napoli, il calcio di rigore di rigore fallito da Ulisse Di Pietro, Paolo Ferrario allenatore (ingaggiato da De Berardis) che a Natale torna a casa, non riesce ad entrare, la donna fa intervenire la polizia e l'ex bomber del Milan finisce nei guai. Donati che si arrampica sulla rete dopo il gol del Chieti e poi il tecnico toscano verrà ad occupare la panchina del Teramo, le finali perse con il Lanciano per la serie D, la sconfitta con il Termoli dove militava un dimenticabile Germinario. E ancora ricordi e gli occhi che si arrossano. "Le lacrime sono più facili da versare che da spiegare.Marthy Rubin".
Il cronista matusa