Teramo - Secondo gli inquirenti è di carattere doloso l’incendio che ieri per 5 ore è divampato in contrada Carapollo mettendo a rischio non solo i residenti della zona ma anche i cani ospiti del canile e l’edificio della Teramo Ambiente. Il fuoco ha minacciato quattro case e ha visto l’evacuazione delle famiglie che tuttavia hanno fatto rientro in casa. Il rogo, che è scaturito da più inneschi e in punti diversi della zona, ha impegnato 30 vigili del fuoco e altrettanti volontari con 15 mezzi, due elicotteri e un Canadair. Sebbene sembrava che tutto fosse finito, circa due ore fa le fiamme hanno ricominciato a lambire il territorio. Si ipotizza che l’incendio sia stato appiccato dai piromani per dire no al costruendo biodigestore che sorgerà proprio nella zona andata a fuoco. Un modo, forse, per lanciare un messaggio indiretto, da parte di chi non vuole l’opera da 30 milioni di euro che dovrebbe vedere la luce nel 2026. Buona parte dell’area andata a fuoco appartiene infatti alla TeAm ed è quella, dietro e vicino all’inceneritore che andrà abbattuto, e che, appunto, ospiterà il biodigestore. Le forze di polizia, e in particolare i Carabinieri Forestali, hanno aperto un’indagine per chiarire l’origine dell’incendio.