Teramo - E’ ufficiale. Partono i ricorsi, da parte della Provincia di Teramo, alla Procura della Repubblica e al Consiglio di stato per chiedere il dissequestro del Convitto Delfico. La città di Teramo è in subbuglio dopo i sigilli al Convitto Delfico: 1.200 studenti senza sede, genitori preoccupati e insegnanti sul piede di guerra. L’obiettivo, come si legge anche in una lettera indirizza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è quello di avere chiarezza, certezze e soluzioni adeguate in merito alla riorganizzazione dell’attività didattica degli studenti. “Siamo qui a scrivere per far sentire la nostra voce, che abbiamo bisogno di risposte certe e chiare e faremo tutto il possibile per far sì che la storia del Convitto si possa ancora riscrivere” si legge nella lunga missiva. Diverse le ipotesi da seguire: su tutte, il problema della residenzialità dei convittori, che per ora potrebbero essere ospitati nelle case Ater di via Balzarini. Una soluzione praticabile ma non rapida per la quale occorre una deroga della Regione Abruzzo. Grande malumore da parte delle famiglie, contrarie a soluzioni non adeguate e dispersive. Resta l’idea preferenziale dell’ex Consorzio Agrario per ospitare gli studenti ma su questo dovrà esprimersi il Prefetto. Questa mattina è arrivata la richiesta ufficiale per la disponibilità dell’ex Consorzio Agrario, per sistemare le aule delle scuole superiori del Convitto. Tavolo di confronto convocato dal Prefetto di Teramo con tutti gli interlocutori coinvolti. Si attende una risposta ufficiale. Individuati, intanto, dal presidente della Provincia Camillo D’Angelo, 17 siti possibili per la costruzione della scuola “jolly” che dovrebbe essere pronta già da gennaio. Tra i siti, Campo Boario, il Bonolis, Ex Villeroy, Lungofiume, parcheggio San Gabriele. Una scuola che dovrà sorgere, a prescindere dal problema Delfico, e che dovrà essere pronta ad accogliere da gennaio gli studenti anche nel caso del verificarsi di altre situazioni simili a quella accaduta al Delfico. Intanto ieri pomeriggio una lunga diretta Facebook organizzata dal compositore e maestro d’orchestra Enrico Melozzi, ex studente del liceo classico, ha richiamato l’attenzione di centinaia di teramani e di volti noti della città che hanno detto la loro. Melozzi, in particolare, invita tutti a fare fronte comune e a manifestare sotto il tribunale per chiedere a gran voce il dissequestro del Convitto Delfico. Nel frattempo l’opposizione, compatta, ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario in merito a questa triste vicenda che sta mettendo in ginocchio anche l’economia delle realtà che ruotano intorno a piazza Dante.