Teramo - “La corsa in Abruzzo di Giorgia Meloni, direttamente da Washington e Toronto a Pescara e Teramo, è un’altra spia accesa della paura di perdere. Ma la solita propaganda non basterà per nascondere il fallimento del governo nazionale e di quello regionale. Gli abruzzesi sanno giudicare i fatti, conoscono bene il disastro con cui si devono confrontare ogni giorno, dalla sanità ai trasporti, dalle infrastrutture ai servizi”. Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che aggiunge: “Prima d’ora la premier non ha avvertito mai la sensibilità di venire a Teramo, di confrontarsi con il territorio che l’ha eletta ma che lei evidentemente considera solo una sorta di bancomat politico da cui prelevare voti. Non lo ha fatto né nella campagna elettorale per le politiche né dopo.
Ora viene per paura, per una passerella elettorale in soccorso dell’amico Marsilio, dopo aver ‘rubato’ rappresentanza al territorio, visto che tra gli eletti di Fratelli d’Italia alla Camera nel collegio Teramo-L’Aquila non c’è nemmeno un abruzzese. Ha scambiato l’Abruzzo per una ‘colonia’ romana, lo aveva dimostrato già cinque anni fa, quando decise di candidare governatore l’amico Marsilio, romano come lei, che poco o nulla sapeva dei problemi della regione e lo si è purtroppo visto bene in questi cinque anni di pessimo governo regionale. Ma a Teramo la premier dovrà anche spiegare le tante promesse non mantenute dal suo governo, come il taglio delle accise, e le scelte contro imprese e famiglie, come quella di cancellare gli incentivi di Industria 4.0 e quella di non rifinanziare i fondi per i centri estivi, con l’inevitabile conseguenza che le famiglie saranno costrette a pagare costi più alti per far partecipare i bambini alle attività durante la chiusura delle scuole. Questi sono fatti – conclude Sottanelli - e la lista è lunga. Una toccata e fuga a Teramo non potrà certo cancellarli”.
“Le uniche passerelle che ci sono state in Abruzzo sono quelle del centrosinistra. All’on. Di Azione, Giulio Sottanelli, ricordo l’ultima, quella di Conte. Si, proprio Giuseppe Conte, colui che si vergogna di essere alleato con Azione”. E’ quanto afferma il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, in replica alle odierne dichiarazioni del parlamentare Sottanelli. “L’esponente abruzzese di Azione si preoccupa della visita di Giorgia Meloni? E’ grottesco – commenta Testa - se fossi in lui mi preoccuperei proprio del fatto di essere stato disconosciuto, nella coalizione del centrosinistra, da Conte che ha pubblicamente preso le distanze da Azione e da Italia Viva. Come dire, Sottanelli evidentemente cerca di uscire dalla marginalità politica parlando del centrodestra, mentre assiste inerme al crollo della coalizione della quale fa parte. Ma se vuole assistere alle passerelle elettorali – prosegue il parlamentare FdI - non può far altro che sbirciare nella sua, oserei dire, ex coalizione. I grillini hanno portato in Abruzzo l’onorevole Conte che avrebbe fatto meglio a mostrare attenzione nei confronti della nostra regione quando era presidente del Consiglio, invece di lasciare un ricordo del suo operato di grande noncuranza. Perché Sottanelli non domanda a Conte come mai si era dimenticato dell’Abruzzo? Forse teme che, dopo essere stato messo alla porta nella coalizione, qualche grillino possa infliggergli anche una ‘punizione’. Ad ogni modo - argomenta ancora Testa - è davvero avvilente prendere atto di come il centrosinistra, per il tramite dei suoi leader nazionali e dei suoi parlamentari, continui ad attaccare il lavoro svolto dal presidente Marco Marsilio e dalla sua Giunta, basandosi sul nulla. Unicamente slogan che mai potranno reggere il confronto con i temi abruzzesi su cui solo il governo regionale guidato da Marsilio ha saputo dimostrare concretezza e marcare vere svolte. Infrastrutture, trasporti, sanità, capacità di mantenere i conti in ordine, tutela dei piccoli comuni e delle aree interne, valorizzazione dei territori, turismo e grandi eventi sportivi di caratura internazionale: sono solo alcuni degli ambiti in cui gli abruzzesi hanno potuto vedere fatti tangibili. Agli altri lasciamo il piacere delle passerelle d’occasione. Abbiano almeno il buon gusto di evitare, una volta per tutte, la diramazione di inconsistenti comunicati stampa”, conclude Testa.