Teramo - Grande partecipazione, questa mattina in piazza Martiri, per la manifestazione in ricordo della strage di Capaci, di cui quest’anno ricorre il trentennale, organizzata dal Comune di Teramo insieme al Premio Borsellino. Manifestazione che ha visto come protagonisti, entusiasti e consapevoli, gli studenti delle scuole primarie e secondarie teramane che nel corso dell’anno, guidati dai docenti e dalle dirigenti scolastiche, hanno svolto diverse attività di studio e approfondimento sulla lotta alla mafia e su alcune delle pagine più dolorose della recente storia italiana.
Ad aprire la manifestazione, con gli studenti del liceo artistico Montauti di Teramo impegnati in piazza in un’attività di pittura estemporanea sul tema della legalità, le note dell’inno nazionale e del brano “Fly to the moon”, suonate dagli studenti dell’istituto comprensivo Teramo 3.
Dopo i saluti istituzionali, sul palco si sono succedute le testimonianze di Luigi Leonardi, imprenditore e testimone di giustizia, di padre Maurizio Patriciello, prete anticamorra sottoscorta e parroco della chiesa di San Paolo di Caivano, del generale dei Carabinieri Angiolio Pellegrini, comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985 e del procuratore presso il Tribunale dei minori dell’Aquila David Mancini. Ad essi, hanno fatto seguito gli interventi degli studenti e delle studentesse delle scuole primarie e di quelli delle scuole superiori, coronati dalle performance artistiche delle allieve di Bakstage Dance Academy ed Elite Dance studio.
“Con questa manifestazione e con le altre iniziative organizzate per il mese di maggio, abbiamo voluto volgere verso il futuro il messaggio straordinario che Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la lotta alla mafia ci hanno consegnato – sottolinea il sindaco Gianguido D’Alberto - Esempi fatti propri dai ragazzi, sottolineati anche dagli striscioni, tra i quali campeggiava l’immagine con i volti di Falcone e Borsellino e con il loro sorriso, espressione di tutta la straordinaria forza della loro vita, testimonianza per tutti coloro che hanno fatto fino in fondo il proprio dovere per la lotta in favore della legalità e della giustizia. Un sorriso straordinario, che non significa assenza di paura, anzi la paura appartiene alla vita di ciascuno di noi, ma è la sfida più grande che alla mafia hanno lanciato Falcone e Borsellino. Questo messaggio deve farci vibrare il cuore. Ai ragazzi dico: sentitevi sempre liberi, non consentite mai a nessuno di condizionare la vostra libertà, magari con offerte di lavoro che rappresentano uno scambio. Il lavoro è un diritto, non un favore. Combattete sempre la cultura mafiosa e difendete quella libertà che viene garantita innanzitutto dalla scuola, che forma le coscienze e distingue valori e disvalori”.