Teramo - A poco più di un anno di distanza dall'evento di presentazione, il progetto promosso da Italia Nostra - Sezione di Teramo, Teramo a Tavola. Una Cucina Italiana. è pronto ad entrare nella seconda fase del proprio percorso. L’obiettivo specifico del progetto e della mostra che ne sintetizza i risultati, è illustrare la storia e le caratteristiche distintive della gastronomia teramana: sostenibilità, matrice rurale, elaborazione borghese. Si intende evidenziare punti di contatto e divergenze rispetto alla storia della gastronomia italiana e inquadrare di volta in volta gli elementi gastronomici in una prospettiva locale e nazionale, al fine di evocare le vicende della cultura materiale, dello scenario culturale e più in generale della storia della Provincia teramana. Il progetto è il terreno su cui dimostrare che la Città è in grado di produrre, direttamente, cultura di alto livello e che lo può fare mettendo in piedi un'equipe collaborativa che aggrega intelligenze e competenze del territorio a professionisti di fama internazionale: i due curatori della mostra, il teramano Fernando Filipponi chargé de recherche presso il Museo del Louvre di Parigi, e il Professor Massimo Montanari dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, in collaborazione con Marta Severo dell’Università di Paris Nanterre, Luciana D’Annunzio e Valentina Carola dell’Archivio di Stato di Teramo, solo per citare alcuni nomi.
Dopo aver superato il primo passaggio, con il lavoro svolto in Archivio e sulla Piattaforma Partecipativa (con un’importante sostegno della cittadinanza), il progetto prosegue con il secondo step: la Mostra finale avrà luogo nella sede di Sant’Agostino dell'Archivio di Stato di Teramo nel periodo estivo compreso tra il 24 giugno e il 24 agosto 2024. Saranno esposti i risultati delle ricerche storiche del Professor Massimo Montanari, delle indagini archivistiche della Dottoressa Luciana D’Annunzio, oltre all’esito della lunga campagna di raccolta dei dati sul territorio. Il tutto sarà presentato insieme a oggetti d’uso da cucina e opere d’arte che aiuteranno lo spettatore a comprendere e vivere la secolare storia della gastronomia teramana. Oltre all’esposizione, ci saranno degli eventi collaterali curati da associazioni ed enti del territorio, che settimanalmente andranno a decorare il calendario della mostra. Sarà messo a disposizione l’Archivio digitale del Patrimonio Gastronomico Teramano per tutta la durata dell’evento espositivo e resterà aperto alla fruizione pubblica anche dopo la sua conclusione, in quanto strumento di lavoro essenziale per ogni indagine futura sulla cucina del nostro territorio.
Un simile progetto consente di raggiungere obiettivi strategici collocabili su tre livelli differenti.
In primo luogo vi è la conoscenza della storia gastronomica, base irrinunciabile su cui costruire un brand utile a far crescere realtà locali che al giorno d’oggi promuovono e dunque esportano la cucina teramana. Il secondo obiettivo è collocare una simile azione culturale nel gruppo dei progetti pilota di questo genere garantendo una visibilità nazionale ed europea, come hanno intelligentemente sottolineato Valentina Carola, direttrice dell’Archivio di Stato e Massimo Montanari in occasione della presentazione della Piattaforma. In terzo luogo, su un fronte ancora diverso, si colloca la prospettiva italiana, per parafrasare il titolo del progetto: Massimo Montanari intende aprire la storia gastronomica della Città e della Provincia al palcoscenico nazionale. Ciò significa far crescere la cucina teramana a un livello di interesse più ampio, seguendo la traccia di quanto avvenuto in passato per altre cucine della penisola, sulle quali si è già fatta da tempo un’operazione analoga di conoscenza e di valorizzazione (è il caso di Parma e Bologna ad esempio, per citarne solo alcune).