Teramo - Dopo la certificazione oggettiva, incontrovertibile, inequivocabile del fallimento dell’Amministrazione comunale in carica, certificazione sottoscritta dall’ISTAT che verbalizza il crollo di circa 3.000 residenti nel Comune di Teramo nel quadriennio 2019-2022, periodo del mandato del Sindaco Gianguido D’Alberto, l’Assessore con delega ai Servizi demografici Ilaria De Sanctis ha avuto la sfrontatezza di negare i dati, di rifiutare la realtà, di vergare la bugia più grande che sia mai stata pronunciata nella nostra città: “La rinascita della città è in atto. Andiamo avanti così”.
Ribadiamo energicamente che Teramo ha perduto 2.788 residenti dal gennaio 2019 al luglio 2022 (ultimo dato ISTAT disponibile), pari ad una riduzione del 5,12% della popolazione teramana.
Non paga dell’enormità della propria bugia, la De Sanctis si è spinta addirittura oltre: “In questi anni il nostro territorio, pur tra mille difficoltà legate ai danni del terremoto e alla pandemia, è rimasto attrattivo e questo anche grazie alle politiche che questa amministrazione ha messo in campo per sostenere le famiglie”.
Dinanzi ad un tale scostamento dai dati ufficiali, la prima reazione è di alzare le mani e arrendersi alla fantasia della narrazione.
L’Assessore, in buona sostanza, accusa lo scrivente Gruppo consiliare di aver pronunciato la verità, cosa che rappresenta il reato più grave per chi vive della propria immaginazione.
Infatti la De Sanctis stigmatizza la crudezza dei numeri: “I dati diffusi da talune parti, oltre ad essere confusamente strumentali, non sono corretti e soprattutto sono privi di qualsiasi tipo di analisi”.
Quindi avremmo copiato male i dati ufficiali dell’ISTAT, ma soprattutto i numeri sarebbero “confusamente strumentali”, cioè in pratica utilizzati per far fare brutta figura al Sindaco e alla sua maggioranza, ben sapendo che al contrario sarebbero bravissimi ed efficientissimi.
Non ci saremmo mai aspettati di vivere sia nel Grande Fratello orwelliano e sia nella Fattoria degli animali del medesimo Orwell, laddove da un lato la verità è manipolabile da chi comanda e, dall’altro lato, ci sarebbero dei numeri più uguali degli altri e dei numeri più veri degli altri, finanche dei numeri strumentali e dei numeri non strumentali.
Considerato che è impossibile, con l’utilizzo del raziocinio e con la logica della lingua italiana, poter dialogare con chi ci governa disastrosamente da 4 anni e mezzo, ci vediamo costretti ad effettuare una semplicissima analisi comparativa fra tutti i 4 Comuni Capoluogo di Provincia abruzzesi (come da scheda analitica allegata), dato che ce lo chiede la De Sanctis.
Orbene, il solo Comune di L’Aquila ha un trend demografico sostanzialmente in crescita nell’ultimo quadriennio, benché formalmente perda 228 residenti (pari al -0,33%); il Comune di Chieti nel medesimo periodo ha perso 1.990 residenti (pari al -4,10%) e il Comune di Pescara ha perso 1.259 (pari al -1,05%).
Le difficoltà del terremoto, invocate come scusante dalla maggioranza, sono minori di quelle che ha dovuto sopportare L’Aquila, la quale però ha un bilancio demografico in pareggio, al contrario di Teramo che ha perso oltre il 5% dei propri residenti dal 2019 al 2022.
Di contro le difficoltà della pandemia da Covid, parimenti invocate quale ulteriore scusante dall’Assessore De Sanctis, le hanno avute in egual modo tutti i 4 Comuni Capoluogo, eppure Teramo è il Comune che sprofonda di più con il -5,12%, seguito da Chieti con il -4,10%, da Pescara con il -1,05% e L’Aquila con il -0,33%.
In termini assoluti, Teramo nel 2019-2022 ha perduto quasi gli stessi residenti che hanno perso tutte e tre le altre città messe insieme.
Un disastro enorme, certificato, macroscopico, tragico.
Fin troppo facile comprendere quali città vengano governate meglio: L’Aquila ha la guida di gran lunga migliore, seguita da Pescara, malissimo Teramo e Chieti.
Se non corressimo il rischio di strumentalizzare e quindi di incorrere nelle ire dei fantasiosi amministratori aprutini, verrebbe proprio da dire che i Comuni a guida centrodestra vanno bene e benino (L’Aquila e Pescara), quelli amministrati dal centrosinistra vanno male e malissimo (Chieti e Teramo).
Resta fermo che Teramo è il Comune peggio amministrato di tutti, quello dal quale più facilmente i residenti decidono di scappare, a meno che non si voglia aderire alla ricostruzione fatta dall’ineffabile Assessore De Sanctis, in base alla quale a Teramo si morirebbe molto più che altrove e le madri partorirebbero molto meno che altrove, nonostante le magnifiche politiche di sostegno alle famiglie che la maggioranza D’Alberto ha munificamente messo in campo (sebbene non se ne sia accorto nessuno).
C’è un limite oggettivo nella polemica politica che non è consentito travalicare, pena lo stigma sociale, ed è quello della realtà dei fatti.
Tale limite è icasticamente riassunto in un motto nato dalla furbizia della classe medica, la quale usava coprire i propri fallimenti in maniera trionfante: ogni qualvolta il paziente moriva, il chirurgo si rivolgeva ai suoi parenti dicendo che “l’intervento è ovviamente riuscito, ma purtroppo il paziente è morto”.
Ecco, il Sindaco Gianguido D’Alberto sta provando esattamente questa carta della disperazione: “Abbiamo messo in campo tutte le misure volte a sostenere le famiglie, a partire dal potenziamento dei nidi agli aiuti stanziati nel corso della pandemia, fino all’abbattimento delle tariffe, riportando il cittadino al centro dell’azione amministrativa. Teramo è una città attrattiva”.
Peccato che Teramo stia morendo, nonostante l’operazione del chirurgo D’Alberto sia perfettamente riuscita.
F.to Osvaldo DI TEODORO
F.to Giovanni LUZII
F.to Ivan VERZILLI