Teramo - Il consiglio comunale, in corso al Parco della Scienza, si è aperto con un pensiero rivolto all’Ucraina. A sollevare la riflessione su quanto sta accadendo in Europa in questi giorni il presidente del consiglio Alberto Melarangelo, che ha ribadito la necessità di ritrovare la pace. “Per quanto mi riguarda, e penso di poter parlare a nome di tutta la comunità – ha detto Melarangelo – il mio pensiero va alle vittime, agli aggrediti e soprattutto alla speranza e al dovere di ritrovare la Pace, valore assoluto che non possiamo assolutamente permetterci di perdere. L’auspicio è che i negoziati diplomatici, previsti oggi tra le delegazioni russa e ucraina, vadano a buon fine trovando una mediazione o almeno una moratoria per l’uso delle armi. Noi siamo per la pace e per il valore della democrazia, del dialogo e dell’autodeterminazione dei popoli, valori irrinunciabili rispetto ai quali non si può pensare a nessuna deroga. Diciamo no alla guerra e si alla pace”.
All’intervento del presidente del consiglio è seguito quella del consigliere Pina Ciammariconi, che nel ribadire il no alla guerra ha ricordato come l’Italia, con l’articolo 11 della Costituzione “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Intanto il Comune di Teramo si prepara ad accogliere i profughi ucraini, con il sindaco e presidente Anci Gianguido D’Alberto che si farà parte attiva per creare una rete tra tutti comuni abruzzesi, dove la comunità ucraina è presente con numeri importanti, al fine di creare un sistema condiviso di accoglienza.
“L’Italia, come sancito dall’articolo 11 della Costituzione, ripudia la guerra – dichiara il primo cittadino – ed è proprio nella scelta della parola ripudiare da parte dei padri costituenti che dobbiamo ripartire. Non è un semplice rifiuto, è qualcosa di più forte. E’ il frutto del dramma delle due guerre mondiali, che hanno mietuto vittime soprattutto in Europa, e dalle quali è nata l’Europa che conosciamo oggi. Un’Europa nata per la pace, nello spirito di una collaborazione tra i popoli che permettesse di superare frammentazioni, disuguaglianze, differenze e che oggi più che mai dobbiamo ritrovare. Perché il rischio è che al cessate fuoco, che ci auguriamo possa avvenire oggi, non corrisponda una vera pacificazione. Nel chiedere un ritorno immediato alla pace e la ripresa della strada del dialogo e della diplomazia ci prepariamo nel frattempo ad accogliere i profughi, che fuggono da morte e distruzione”.
Nelle prossime ore il sindaco di Teramo e presidente Anci promuoverà l’apertura di uno sportello sociale per la pace, per raccogliere le disponibilità di privati a mettere in campo, in collaborazione con i comuni, una rete di accoglienza oltre che le disponibilità a organizzare una raccolta di cibi a lunga conservazione, medicine e beni di prima necessità da inviare in Ucraina.
“I sindaci, anche in questa emergenza, saranno in prima linea – conclude il primo cittadino - e come presidente Anci cercherò di promuovere una rete regionale di accoglienza e sostegno ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra”.