Un dolore straziante: Gustavo Bruno ci ha lasciati
Teramo - Gustavo Bruno ci ha lasciati. Questa mattina il suo cuore ha smesso di battere dopo una breve ma disgraziata malattia. 72 anni ma tanta voglia di vivere e comunicare. Gustavo Bruno non era semplicemente un giornalista. Era una persona spettacolare. Un animo buono, una persona dolce ed affettuosa, dispensatrice di presenza mentale, non necessariamente fisica, senza essere mai ingombrante. Malgrado si auto definisse “Il tricheco” perché qualcuno gli affibbiò questo soprannome. Era dietro le quinte nella vita di chi amava ma sempre presente. Gustavo era il sorriso. Lo dimostrava con quella telefonata che voleva semplicemente rallegrare con racconti simpatici attuali o passati per strappare ilarità, soprattutto se riteneva fosse necessario. Attento a tutto. Soprattutto informato su tutto ciò che accadeva nel mondo giornalistico che amava quanto la sua famiglia. I post su Facebook, con il suo nick name “Antonio De Faveribus” erano una fucina di informazioni: era importante interpretare i suoi post. Senza dire nulla, raccontava tutto prima che chiunque potesse immaginare cosa stesse accadendo nella stampa teramana, la “Stampa alla vaccinara” la definiva con il solito sarcasmo. Sapeva dire tutto senza dirlo. Sapeva e raccontava tutto prima che chiunque, compreso i diretti interessati,potessero saperlo.
Quando iniziai un percorso professionale con lui cominciò un’esperienza fantastica. Chi non ricorda su Teleponte l’appuntamento mattutino a Primaditutto con la rubrica “A ruota libera”. Cinque, sei stagioni, (doppio appuntamento in estate), ogni settimana, puntuale il venerdì alle 7.30. Giornalismo d’inchiesta della quotidianità teramana. Un occhio attento su tutto ciò che non andava in città ma raccontato sempre con il sorriso e il suo inimitabile sarcasmo. Per far sorridere il pubblico. Ed io ero la prima a sorridere e a fargli da spalla per metterlo in grado di andare anche oltre. Quando al mattino la sveglia tristemente suonava alle 5.45 pensavo: “Oggi c’è Gustavo a Primaditutto, dai, che vai a divertirti!”. E passava ogni sbadiglio. Ha voluto essere presente - con me, divenuta direttore della testata - a La Città, con il suo spazio quotidiano e mi ha voluto seguire anche sulla mia nuova avventura, Navuss, con i suoi articoli de “Il cronista matusa”. Non mi ha mai abbandonata. Quando i suoi articoli spigolosi e a volte motivo di polemiche, non sono più arrivati tramite mail ho iniziato a preoccuparmi. Ho indagato. E ho saputo. L’ho chiamato. Era in ospedale, dopo 4 giorni si sarebbe operato. Mi ha detto di essere dimagrito 30 chili. Io sapevo il perché ma lui non lo sapeva in realtà. Per questo, con le lacrime agli occhi senza far trapelare nulla gli ho chiesto di trovare un nuovo “animale” per descriversi visto che ormai dimagrito non poteva essere più un “tricheco”. Non mi ha mai abbandonata. Oggi, purtroppo, suo malgrado, l’ha fatto.
Adesso la “città che distesa fra due fiumi in silenzio se ne sta”, come solevi scrivere in quasi tutti gli articoli che raccontassero della tua amata Teramo - quasi fosse ormai il segno distintivo della tua penna - in silenzio ti piange. Un abbraccio alla moglie Fernanda, la figlia Laura, le amate nipoti Rebecca e Veronica e a tutti i suoi cari.
Serena Suriani
La sua penna si occupava di sport per la prestigiosa redazione teramana del Messaggero. Poi, l’impegno e la sua simpatia sarcastica l’ha regalata nelle tv locali come Teleponte, poi Vera Tv, poi Super J. Alle trasmissioni di attualità si affiancavano quelle sportive nelle vesti di opinionista/giornalista: pungente, perfetto analizzatore, obiettivo e imparziale. Ma anche sul web dapprima con emmelle.it diversi anni fa e poi, fin quando la sua mano è stata in grado di farlo, con navuss.it, dove si firmava “il cronista matusa”.
La camera ardente dalle 14.30 è allestita presso la Casa Mortuaria Petrucci a Villa Pavone. I funerali si svolgeranno lunedì 5 dicembre alle ore 15:00 nella Chiesa di Colleatterrato.
