E la chiamano estate. Al lido di Giulianova era tappa per Bruno Martino con uno dei suoi cavalli di battaglia, ma anche al Jazzine di S.Onofrio, locale che quelli della mia età certamente ricordano con grande affetto, Bruno Martino ci deliziava. Questo ricordo è scattato dalla solita cassapanca dei ritagli di giornali che ognuno di noi custodisce gelosamente in un angolo di una stanza da lavoro. Ed è stato rapido il collegamento con il pallone biancorosso. E la chiamano estate. Terribile. Non solo per il caldo. Non solo per quello che ancora deve avvenire. Calcisticamente parlando. Non solo. Ma quanto accadrà dopo che la piena avrà travolto il pallone biancorosso. In ogni caso o con la categoria salva, dunque con la vittoria del catechismo, oppure ripartendo da un altro scalino, bisognerà sistemare i conti nel primo caso, (nel secondo caso si ripartirebbe senza fardelli economici sulle spalle). E poi dove si giocherà? Ci sono state nette prese di posizioni circa l'utilizzo del Bonolis. E la chiamano estate. Dunque se calcio sarà ancora sarà esodo verso un altro impianto (Castelnuovo pare la pista più percorribile). E la chiamano estate. Nessuno anche dotato della più fervida immaginazione avrebbe potuto inventare una periodo calcistico così complicato. E non è stato deciso ancora nulla sulla categoria da disputare. E intanto il tempo corre. Quando il calcio ha già ripreso il suo cammino altrove. E' tempo di ritiro. E allora al pensiero del Club Biancorosso che, dopo le sbandate di inizio del nuovo calcio calcistico, tre anni fa, ha riposizionato il pilota automatico e tiene a barra fissa. "Questo è il tempo dei ritiri e dell'entusiasmo. E' il tempo dei sogni, delle gite con gli amici nelle sedi dei raduni, delle prime giornate speciali al seguito dei colori biancorossi. Oggi per noi tutto questo non accade...a Teramo è di scena solo il comprensibile lamento di una piazza ferita, miseramente tradita e volutamente umiliata. Quasi certamente perderemo il professionismo e con esso l'ennesima grande occasione di crescita sociale, culturale ed economica. Pensieri e (male) parole si affollano....il disprezzo e la rabbia verso chi ha dolosamente mortificato un sentimento crescono giorno dopo giorno. Non riesco ancora a comprendere come ne usciremo.....probabilmente a brandelli ma la passione per questi colori continuerà a far battere il cuore indipendentemente dalle categorie...così come il fetore, la viltà e l'ingordigia continueranno a marcare il nostro territorio. Come solo i peggiori e gli amici dei peggiori riescono a fare...senza pudore e dignità". E la chiamano estate. "I nostri proverbi dovrebbero essere rifatti. Sono stati scritti d’inverno e adesso è estate. Oscar Wilde".
Il cronista matusa