Teramo – Nume, Neve e Proserpina, tre asini di razza Martina Franca nati e allevati nelle scuderie della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, hanno vinto al 67° Concorso del Cavallo Murgese e dell’Asino di Martina Franca e 15a Mostra Nazionale, che si è svolta dal 30 novembre al 4 dicembre al Foro Boario di Martina Franca (TA).
Il Dipartimento di Medicina Veterinaria, diretto dal professor Augusto Carluccio, si dedica da oltre 20 anni anche alla salvaguardia delle biodiversità animali a rischio di estinzione attraverso le più innovative strategie legate alla riproduzione assistita. Docente di Clinica ostetrica e Andrologia veterinaria, nel 1994 Augusto Carluccio è stato il primo in Italia a contribuire alla nascita di due asinelli, Pericle e Perla, ottenuti da materiale seminale crioconservato e inseminazione strumentale.
«Da un nucleo originario – spiega Carluccio – costituito da un superbo maschio, Talete, e da tre meravigliose fattrici, Giada, Flora e Flavia, la consistenza di questa razza ora si attesta sui 20 soggetti allevati nel fondo rustico di Chiareto. Non è un allevamento fine a se stesso, ma è una delle strategie messe in atto per la salvaguardia della razza Martina Franca a rischio di estinzione. E non solo. I soggetti allevati sono coinvolti, proprio per il loro carattere mansueto, nelle attività sanitarie didattico-pratiche dei nostri studenti, soprattutto e principalmente per chi si avvicina per la prima volta agli equidi. Questo importante riconoscimento, un primo posto per l’asina Proserpina e due terzi posti con lo stallone Nume e con Neve, colloca l’allevamento di asini del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Teramo fra i migliori d’Italia e a pieno titolo il Dipartimento può partecipare a diversi progetti europei per la salvaguardia della biodiversità. In questi anni diversi fondi, oltre 100.000 euro, ci sono stati erogati dalla Regione Puglia per la ricerca indirizzata e finalizzata alla conservazione della razza asinina di Martina Franca e del cavallo Murgese, tanto che è stata creata una vera e propria banca dei gameti, anche questa con il coinvolgimento di tutti i nostri studenti».