Corropoli - Deludente, per Regione e sindacati, il tavolo tenutosi a Pescara
Il tavolo che si è tenuto ieri a Pescara sulla vertenza relativa alla multinazionale Johnson Controls con sede a Corropoli si è rivelato deludente. Non sono affatto soddisfatti sindacati e Regione che si sono visti nuovamente rigettare le loro richieste di mantenimento dei posti di lavoro. Peraltro, la proprietà, tramite il suo avvocato, si è presentata senza un piano industriale spiegando che bisogna attendere la presentazione e quindi l’approvazione del bilancio. Intanto i 4 dipendenti licenziati, a difesa dei quali è scattato l’ennesimo sciopero nei giorni scorsi, non verranno reintegrati. Senza dimenticare che nei mesi scorsi sono stati licenziati bene 60 addetti alla produzione visto che la parte produttiva dell’azienda si è trasferita in Repubblica Ceca. Attualmente sono 47 i lavoratori ancora assunti ma si tratta di impiegati amministrativi, impiegati alla vendita, marketing, project management e così via. “La proprietà - riferisce la segretaria generale della Fiom Cgil di Teramo Natascia Innamorati - ha assicurato che nei prossimi sei mesi non ci saranno licenziamenti. Ma questo, di certo, non ci tranquillizza. Parliamo di un tempo molto ristretto. Cosa accadrà dopo?” Da non sottovalutare, poi, il fatto che il capannone di Corropoli è stato posto in vendita. L’azienda sostiene che si sposterà in una struttura in affitto. Perché non è stato ancora individuato un nuovo stabile?”. Il timore di Regione e sindacati è che la multinazionale, in realtà, abbia intenzione di chiudere ogni attività e di licenziare buona parte degli attuali dipendenti salvandone solo alcuni che lavorerebbero in smart working. Per tutti questi motivi il tavolo si è rivelato deludente. La Regione ha dunque chiesto alla proprietà un ulteriore incontro per la fine del mese di febbraio affinché venga presentato, finalmente, un piano industriale per fare chiarezza sul futuro dell’azienda e soprattutto, sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici.